PALERMO – Un tour virtuale attraverso le stanze in cui ha vissuto don Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993, a Palermo, e proclamato Beato nel maggio del 2013. L’idea e’ del Centro di accoglienza Padre nostro, fondato da don Puglisi nel quartiere Brancaccio e oggi guidato da Maurizio Artale. Il Centro gestisce la casa-museo di don Puglisi che nel 2019 ha registrato quasi diecimila visitatori, di cui circa cinquemila studenti, e che al momento e’ stata costretta a chiudere per l’emergenza coronavirus. Da qui l’esigenza di non smettere di far conoscere la figura del sacerdote grazie all’utilizzo di un software che ha permesso la creazione del virtual tour: la casa del beato Puglisi sara’ quindi visitabile dalle scuole e da chiunque vorra’ registrarsi sul sito della casa-museo all’indirizzo www.casamuseobeatopuglisi.it. Il tour da’ anche la possibilita’ di ascoltare le testimonianze di parenti, amici e collaboratori di don Puglisi, che aiuteranno ad approfondire la figura del sacerdote. Per gli insegnanti a disposizione anche una sezione denominata ‘Aula didattica’. “Mai come adesso- dice Artale- dobbiamo provare ad abbattere quei muri di individualismo che negli ultimi decenni ci siamo costruiti intorno. Visitare la casa dove ha vissuto il Beato Puglisi, a cui e’ stato conferito la medaglia d’oro al valore civile dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, non e’ un semplice viaggio dentro una casa, ma e’ un viaggio dentro noi stessi”.
(DIRE)