La banda della “chiave bulgara”| Boom di furti in casa, un arresto

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28 Maggio 2013, 18:02

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PALERMO – E’ uno strumento che la polizia ormai conosce bene. La “chiave bulgara”, un innovativo grimaldello per lo scasso, viene infatti utilizzato spesso dai malviventi che mettono a segno i furti negli appartamenti. I ladri riescono ad introdursi anche nelle abitazioni in cui si trovano le porte blindate, senza praticamente lasciare alcun segno.

La vittima si accorge di essere finita nel loro mirino soltanto quando entra in casa e la trova a soqquadro. Ad essere fornito di questo strumento, il georgiano Tornike Lurssmanashvili, 22enne, che è stato arrestato dalla polizia. Secondo quanto accertato dagli agenti, il giovane si introduceva nelle auto altrui utilizzando il kit dello scasso: è stata una pattuglia di “Falchi”, nei pressi della via Zappalà, a coglierlo in flagrante mentre armeggiava con altri due complici.

Addosso a Lurssmanashvili, oltre alla “chiave bulgara” i poliziotti hanno trovato un coltello e di diversi innovativi grimaldelli con i quali, ultimamente, una banda di malviventi è riuscita a mettere a segno un grosso numero di colpi in appartamento. La polizia ritiene che il georgiano farebbe parte proprio del gruppo ed è stato espulso dal territorio italiano perché si trovava in Italia clandestinamente.

Ma in cosa consiste l’arnese utilizzato dai topi d’appartamento? Si tratta di un vero e proprio kit, composto da una serie di chiavistelli in grado di aprire serrature e casseforti a doppia mappa senza lasciare alcun segno di effrazione. Il grimaldello bulgaro consente infatti di rilevare “magicamente” i codici della chiave originale, in modo da creare subito dopo un duplicato uguale alla chiave principale. Di solito, quindi, i topi d’appartamento effettuano prima un sopralluogo per rilevare i codici delle porte delle abitazioni da svaligiare, poi tornano con le chiavi duplicate.

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E lo stesso procedimento potrebbe essere stato adottato, qualche mese fa, dalla banda che ha tentato di mettere a segno un colpo all’interno di una villetta in via Bernini. Anche in quel caso, infatti, i malviventi erano in possesso del doppione della chiave. Ma ci sarebbero dei segnali inequivocabili, che renderebbero abbastanza chiaro il tentativo di furto dei malviventi. Ad esempio, se vengono trovate tracce di sostanze che somigliano alla plastilina  o ad altre sostanze oleose, bisogna preoccuparsi.

Attraverso il foro della chiave viene introdotta una cera particolare che si solidifica dubito dopo essere stata mescolata con uno speciale catalizzatore. Questa fase sarebbe preceduta preceduta dall’introduzione nei meccanismi di un lubrificante a base di silicone che permette di non fare aderire la cera dello stampo con le parti interne della serratura.

Ultimo, in ordine di tempo, un maxi furto in un appartamento di via Monaco a Bagheria, cittadina alle porte di Palermo: a casa di una famiglia i malviventi sono riusciti a fare irruzione senza lasciare alcuna traccia dall’esterno: hanno portato via un computer, soldi in contanti e gioielli. Le indagini sono in corso da parte della polizia.

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28 Maggio 2013, 18:02

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