PALERMO – “Non possiamo che condividere e sostenere la preoccupazione espressa dai movimenti femminili e dal mondo dell’associazionismo in una lettera appello inviata alle massime Istituzioni siciliane per la ventilata cancellazione della doppia preferenza di genere nelle elezioni amministrative siciliane. Si assiste in queste ore ad un dibattito d’aula che appare paradossale”. Lo dicono la presidente Alice Anselmo e le parlamentari regionali del Pd Marika Cirone, Mariella Maggio, Antonella Milazzo, Concetta Raia e Valeria Sudano commentando gli emendamenti alla legge elettorale comunale attualmente in discussione all’Ars, con i quali si chiede l’abolizione della doppia preferenza di genere approvata poco più di due anni fa.
“L’eventuale malaugurata approvazione degli emendamenti presentati – spiegano – sarebbe incomprensibile per l’opinione pubblica siciliana che ha accolto positivamente la legge siciliana mostrando di saperla e volerla utilizzare a favore di un’integrazione della rappresentanza femminile negli enti locali”. “E’ inaccettabile – concludono – che il Parlamento siciliano possa scegliere di negare se stesso negando una propria legge, di andare controtendenza rispetto ad una legislazione nazionale sempre più dichiaratamente paritaria ed anche contro le stesse norme dello Statuto siciliano che in mondo netto promuovono ‘l’equilibrio della rappresentanza dei sessi'”.