PALERMO – La Finanziaria non è più snella. Dalla Commissione Bilancio di Palazzo dei Normanni è stata esitata con un corpo di 57 articoli. E per approvarla nei tempi dettati dalla legge l’Ars terrà aperta la seduta dal 31 gennaio, data di scadenza dell’esercizio provvisorio, al 5 febbraio. Per più giorni di seguito, quindi. È quanto ha deciso la Conferenza dei capigruppo dell’Ars oggi pomeriggio e quanto e stato comunicato all’Aula dal presidente del Parlamento Gianfranco Miccichè. Una pratica – quella di aprire la seduta e lasciarla in sospeso senza mai chiudere – già in voga in Sala d’Ercole durante le passate legislature.
“Aspettiamo che in serata – aveva detto Miccichè in apertura di seduta – arrivino le carte dall’Assessorato al Bilancio, dopo di che incardineremo i tre disegni di legge: bilancio della Regione, bilancio dell’Assemblea regionale e legge di Stabilità”. Ma i testi definitivi a Palazzo dei Normanni non sono mai arrivati e il presidente del Parlamento è stato costretto a rimandare tutto a domani. “Ovviamente tutto quello che aveva deciso la Conferenza dei capigruppo è da considerarsi nullo”, ha precisato. La seduta fiume comincerà con qualche ora di ritardo – l’Aula è convocata per il 31 gennaio alle 12 e da lì ripartiranno i termini per gli emendamenti – e si avvierà con la discussione generale del bilancio della Regione e del bilancio dell’Ars.
La Presidenza poi comunicherà eventuali stralci al testo della legge di Stabilità, poiché “la Finanziaria è arrivata con un po’ di articoli aggiuntivi – ha precisato Miccichè -. Dobbiamo vedere se saranno tutti ammissibili”.
“Ce la faremo entro i termini – ha detto Eleonora Lo Curto, capogruppo dell’Udc -. Intanto incardiniamo, poi, con la dovuta attenzione andremo avanti con l’esame degli articoli che compongono la Finanziaria”. È vero – ha detto Giorgio Pasqua del Movimento 5 Stelle – ce la possiamo fare, ma è assurdo che si lavori così”.