PALERMO – Un consulto lampo tra i rispettivi esperti legali e alla fine la scelta di una comune via d’uscita dal pantano in cui rischiava di finire la firma dei patti per Palermo e Catania. Leoluca Orlando ed Enzo Bianco sabato potranno, salvo imprevisti, firmare l’accordo con il premier Renzi per dare il via a importanti investimenti nelle due aree metropolitane nonostante, come avvertito dal governo in una lettera, non ricoprano il ruolo di sindaci metropolitani. La soluzione individuata e proposta alla Presidenza del Consiglio sta tutta in due parole: Pon Metro, il Programma operativo nazionale ‘Città Metropolitane 2014 – 2020’, che oltre a Palermo e Catania comprende anche Messina, in base al quale le città capoluogo vengono individuate come “autorità urbane” assumendo il ruolo di organismo intermedio nella gestione dei progetti e dei finanziamenti europei per lo sviluppo di queste aree. “Esattamente come è stato fatto con il Pon Metro”, spiegano due note provenienti da Palazzo delle Aquile e da Palazzo degli Elefanti, distinte ma identiche in ogni passaggio, Orlando e Bianco saranno “pienamente legittimati” a firmare i due documenti con Renzi.
La via d’uscita individuata è stata trasmessa a Palazzo Chigi entro le 17, così come chiedevano dal governo in una precedente missiva. Tutto lascia presagire che alla fine questa sarà la soluzione definitiva, nonostante da Roma avessero proposto un’altra opzione che vedeva Orlando e Bianco firmatari dei patti dietro esplicita delega degli altri comuni interessati a finanziamenti. L’annuncio del premier ieri è piombato come un fulmine a ciel sereno sulle agende dei due sindaci, costretti a correre ai ripari. Non è un caso, infatti, che gli staff abbiano deciso di rafforzare la propria tesi con una linea comune che possa essere accettata dal governo, evitando la beffa della mancata firma.
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