PALERMO – Il distributore di carburanti all’altezza dei civici 202 e 204 di via Ernesto Basile si farà. Con buona pace dei residenti. Ci sono voluti otto mesi, un lungo arco di tempo che ha portato alla grottesca situazione di un giardino, quello antistante agli ingressi delle abitazioni, che prima è stato adibito alla costruzione dell’impianto e poi è rimasto completamente “ingabbiato” dalle transenne senza che si vedesse traccia di scavi e operai. Ma ora è fatta: la Gp srl di Cosimo Giuliano, che già possiede diversi distributori di carburante a Palermo e provincia, ha ottenuto il benestare per la realizzazione del distributore. “Presto riprenderanno i lavori – rende noto a Live Sicilia Davide Maniscalco, legale dell’azienda – stante che dalla conferenza di servizi è emersa l’impossibilità di autorizzare la realizzazione dell’impianto in altro sito comunale all’uopo destinato dal piano carburanti”.
Il cantiere, solamente delimitato ma mai veramente avviato, è fermo da marzo perchè il Comune aveva deciso di avviare una serie di accertamenti sulla legittimità delle autorizzazioni concesse all’azienda in seguito alle proteste di residenti, consiglieri di circoscrizione e consiglieri comunali. Proteste veementi, scandite da striscioni avvolti attorno agli alberi e presidi su strada, che a suo tempo erano indirizzate soprattutto sull’opportunità di eliminare una piccola area verde per realizzare una pompa di benzina a ridosso delle case e proprio di fronte a un identico impianto. I residenti, in particolare, paventavano rischi per la propria salute e difficoltà di accesso alle proprie abitazioni, specie per i portatori di handicap.
Ma fin dal primo momento la Gp aveva fatto sapere di essere entrata in possesso a partire dal 2007 di tutte le licenze assessoriali, urbanistiche e doganali necessarie. Le autorizzazioni per le pompe di benzina sono di competenza regionale e inoltre l’area verde, un tempo di proprietà dello Iacp, gode di regolare concessione. “Salvaguarderemo i varchi di accesso, con particolare attenzione per i disabili”, avevano garantito all’epoca dall’azienda. Anche i vigili del fuoco, nonostante la vicinanza con le case e con l’altro distributore, non avevano rilevato rischi di alcun genere per la sicurezza. E così a marzo era stato raggiunto un compromesso: la Gp “congelava” i lavori mentre piazza Pretoria andava alla ricerca di un’area alternativa e altrettanto conveniente da un punto di vista commerciale.
Arriviamo a novembre: l’area non è stata individuata e le verifiche del caso sono state ultimate. La conferma arriva dall’assessore alle Attività Produttive, Marco Di Marco: “Considerati gli studi fatti sulle autorizzazioni – afferma – e considerata la disponibilità dell’azienda a valutare altri siti, posso dire che l’iter ha seguito tutti i passaggi previsti dalla Regione, fermi restando ovviamente i vincoli urbanistici. Non dimentichiamo che il piano carburanti è gestito dalla Regione. Di contro, abbiamo constatato la presenza nell’area interessata di costruzioni abusive”. “In città – continua l’assessore – la gran parte delle pompe di benzina si trova vicino agli edifici, non c’è niente di strano. Anche i vigili del fuoco hanno dato il via libera. Del resto – conclude – l’iter è partito dieci anni fa, l’impresa ha opzionato terreni e fatto investimenti, è una situazione che ci siamo ritrovati in mano”.
Alla notizia del via libera all’impianto il consigliere comunale di Ora Palermo, Fabrizio Ferrara, che all’epoca dei fatti era stato uno dei suoi più accaniti oppositori, va su tutte le furie: “Ricordo solo – dice – che alle manifestazioni dei residenti c’è stata l’adesione di gran parte dei consiglieri, il problema era molto sentito. A questo doveva seguire, o meglio avrebbe dovuto seguire, un’azione dell’amministrazione per cercare un’alternativa, e invece questo episodio è diventato l’ennesima dimostrazione di incapacità di una giunta insensibile ai bisogni dei cittadini, che non sa avere iniziativa politica e amministrativa. Inoltre non capisco – conclude Ferrara – il senso di eliminare un giardinetto per fare un impianto di carburante sotto le case delle persone”.