CATANIA – E’ stato condannato a 7 anni di reclusione per aver tentato di uccidere l’ex compagna due anni fa nella loro casa a Ognina. Al 51enne la Terza sezione penale del Tribunale di Catania, presieduta dalla giudice Urso, ha riconosciuto le attenuanti generiche ed ha escluso le aggravanti. Non è stata accolta dunque la richiesta di pena (molto più pesante) avanzata dalla pm Agata Consoli che dopo la sua requisitoria aveva ripercorso quel giorno maledetto in cui l’ex compagna ha scoperto un messaggio con una donna con cui aveva avuto una relazione durante il periodo di separazione e lui come risposta alla sua richiesta di allontanamento l’ha colpita con un fendente alla gola. Ma è stato ricostruito anche il rapporto tormentato dai due. La fuga a Giardini Naxos per riprovarci, in nome dell’amore passato, in nome dell’amore per i figli. Ma la fiamma della speranza si è infranta davanti a quei messaggi whatsapp che le hanno ricordato la relazione precedente. Poi scoppia la lite, la richiesta di ritornare a vite separate ha generato la violenza nella casa di Ognina. E’ lui stesso a chiamare i carabinieri: “Ho ucciso mia moglie, venite prima che mi uccida”.
“Prendiamo atto della sentenza emessa dal Tribunale – afferma l’avvocato di parte civile, Francesco Marchese – Per noi l’importante è che stata fatta giustizia non cercavamo vendetta. Se il collegio giudicante ha ritenuto la pena comminata equa secondo giustizia a noi sta bene. Sarà il pm, dopo aver letto le motivazioni della sentenza, a valutare se presentare appello”.
