La litigiosa Lega made in Sicily | E arrivano i commissari provinciali - Live Sicilia

La litigiosa Lega made in Sicily | E arrivano i commissari provinciali

Troppe tirate di giacca, Candiani sbotta. Nervi tesi a Palermo. Stoppata la 'scalata' di Musumeci e Razza attraverso Rizzotto. I nomi in ballo

Acque agitate nel Carroccio
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PALERMO – Faide interne, battaglie per la supremazia nei posti chiave del partito, malumori e petizioni. Sono gli ingredienti del gran pentolone della Lega in Sicilia, che dopo avere ottenuto buoni risultati alle Europee nell’Isola ora è in ebollizione. Altissimo il livello di litigiosità interna raggiunto nelle ultime settimane in un partito che da sempre vive sul dualismo tra i due responsabili Enti locali: Igor Gelarda in Sicilia occidentale e Fabio Cantarella nella parte orientale. I sondaggi danno vento in poppa per la Lega e proprio per questo le tensioni hanno toccato i vari angoli del partito, tanto da spingere il plenipotenziario di Matteo Salvini in Sicilia, Stefano Candiani, a nominare dei commissari nelle nove province dell’Isola che saranno gli unici a interloquire con i vertici del Carroccio.

La decisione è stata preannunciata da Candiani in un incontro tenutosi giovedì con i rappresentanti della Sicilia occidentale: fonti del Carroccio descrivono il sottosegretario come “decisamente seccato” dalle continue tirate di giacca a cui è sottoposto dai leghisti di Sicilia e così, per cercare di calmare le acque, arriveranno i commissari provinciali previsti anche in virtù dello Statuto che è stato depositato da poco. Confermati Cantarella e Gelarda nei loro ruoli: il capogruppo del Carroccio al Comune di Palermo è costretto a respingere gli assalti delle neo elette al parlamento europeo, Annalisa Tardino e Francesca Donato, ma resta in sella grazie soprattutto ai 27mila voti raccolti alle Europee.

Gelarda, al quale i vertici del partito avrebbero comunque rimproverato un eccessiva esposizione mediatica, deve fare i conti con la voglia di Candiani di nominare un commissario provinciale anche a Palermo. Il nome in pole position è quello Antonio Triolo, che fino a a pochi mesi fa era referente per la Sicilia del Movimento sovranista di Gianni Alemanno: la figura Triolo, che comunque ha un passato nel Fronte della gioventù con lo stesso Gelarda, avrebbe ricevuto il via libera da Tardino e Donato e non dispiace ai militanti storici del partito, come Antonio Purpari. Guerra aperta, invece, sul nome che Candiani ha scelto per Palermo città: Giovanni Callea, già presidente del Circolo della Lega di Palermo, ideatore della prima scuola politica del Carroccio in Sicilia e vicino a Gelarda fin dai tempi della militanza nel Movimento cinque stelle, partito che lo vide candidato all’Ars nel 2017. Il passato di Callea tra i grillini, oltre che le simpatie di sinistra lontane nel tempo e il ruolo di consulente artistico dell’era Cammarata al Comune di Palermo, sono alcuni dei motivi che rendono indigesto il suo nome ai leghisti palermitani, alcuni dei quali avrebbero già messo mano a una petizione. Chi proverà fino all’ultimo a sbarrare la strada a Triolo e Callea è il tandem composto a Palermo da Elio Ficarra e Andrea Aiello: i due puntano agli stessi ruoli.

Candiani ha già fissato qualche nome anche per le altre province. Ad Agrigento, dove Gelarda si era affidato all’ex presidente dell’Akragas Silvio Alessi, il nome più probabile è quello di Massimiliano Rosselli, mentre per la provincia di Caltanissetta si punterà sul consigliere comunale de capoluogo nisseno Oscar Aiello. A Trapani le sorti del partito sono in mano a Bartolo Giglio. A Catania la scelta dovrebbe ricadere su Anastasio Carrà, vicino a Cantarella, mentre a Messina la spunta il sindaco di Furci Siculo Matteo Francilia. In provincia di Enna, infine, sarà testa a testa tra Giuseppe Savoca e Saverio Cuci.

Il capitolo dei commissari provinciali è stato aperto da Candiani dopo avere risolto la ‘pratica’ Rizzotto, il deputato regionale che ha aderito al gruppo parlamentare di ‘Ora Sicilia’ e che è stato espulso ieri con parole dure dal commissario regionale del partito. A Rizzotto viene contestata una sostanziale inattività all’Ars ma in realtà in casa Lega non sono andate giù le manovre sotterranee messe in atto in occasione delle Europee: Rizzotto, infatti, avrebbe fatto asse con Luigi Genovese, tra i fondatori di ‘Ora Sicilia’, a sostegno del candidato leghista Angelo Attaguile, che però non è riuscito a centrare un posto all’Europarlamento. A distanza di poco più di un mese l’ingresso di Rizzotto in ‘Ora Sicilia’, formazione nata con la regia del duo Musumeci-Razza: il governatore e il suo giovane assessore alla Salute avrebbero tentato, se non una ‘scalata’, quantomeno un inserimento nell’universo leghista di Sicilia, bypassando i vertici del partito. Tentativo stoppato (“Ora Sicilia ospita solo transfughi e Genovese è quanto di più lontano possa esserci dalla Lega Salvini Sicilia”, ha tagliato corto Candiani) e che ha provocato la dura risposta del Carroccio.

*Aggiornamento ore 18.44
“La forza della Lega sta proprio nel rispetto dei ruoli e delle gerarchie, la voce è soltanto una, quella di Matteo Salvini, non esistono situazioni autoreferenziali né cariche improvvisate, tutto deve necessariamente passare per i Commissari provinciali e il direttivo regionale”, questo un passaggio del comunicato con cui Candiani ha ufficializzato i nomi dei commissari provinciali della Lega e posto fine alle polemiche, annunciando anche la nascita di un direttivo regionale del Carroccio. Responsabile regionale per l’organizzativo è Massimo Gionfriddo, chi si occuperà del tesseramento sarà, invece, Massimiliano Rosselli, mentre tesoriere sarà Saverio Cuci.  Confermati Rosselli ad Agrigento, Aiello a Caltanissetta, Carrà a Catania, Francilia a Messina e Triolo a Palermo. A Enna nominato Giuseppe Savoca e a Siracusa Matteo  Leandro Impelluso, mentre a Trapani il nome confermato è quello di Bartolo Giglio. Fabio Cantarella commissario a Ragusa.

*Riceviamo e pubblichiamo una nota di Ficarra e Aiello su quanto scritto da Livesicilia: “Nessuna operazione occulta per sbarrare la strada a Triolo e Callea. Nasce legittimamente il dubbio, a questo punto, che ci sia un regista che voglia assassinarci politicamente per velleità personali. E siamo certo che la saggezza, l’equilibrio e la grande capacità politica e di coesione del commissario regionale della Lega in Sicilia, Stefano Candiani, saranno la chiave di volta per trovare la quadra di una situazione in cui sinceramente ci troviamo ad essere vittime da parte di qualche carnefice. Non esiste nessun nostro atto o gesto che possa essere riconducibile agli amici Triolo e Callea, cui nutriamo assoluta stima. E quindi legittimo che questo suggeritore occulto abbia noi come obiettivo forse per il lavoro che abbiamo svolto e stiamo svolgendo in provincia di Palermo assieme a tanti amici, tra cui Luca Seminerio che ringrazio per la tenacia profusa e i grandissimi risultati ottenuti. Un’attività intensa e proficua che ha portato alla Lega numerosissime adesioni e forse questo ha dato fastidio. Noi abbiamo la coscienza a posto e siamo certi che questi metodi che appartengono invece alla vecchia politica saranno armi spuntate contro di noi che, sin dall’adesione alla Lega, abbiamo lavorato affinchè il progetto comune fosse vincente e non le bieche operazioni personali che non fanno parte del dna della Lega”.


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