PALERMO – La Nuova Aquila sarà di scena sul parquet di Agropoli, in quella che può essere considerata la prima di una serie di rese dei conti che coinvolgerà le ormai conclamate teste di serie del girone D nella Serie B di basket. A far visita ai padroni di casa, ancora imbattuti e primi in classifica dopo nove giornate, sarà l’Aquila Palermo di Paolo Marletta seconda a ruota in ritardo di soli due punti. Senza dubbio il match clou della giornata, tra due squadre di grande qualità, nonostante i palermitani restino pur sempre una neopromossa. Le statistiche parlano chiare per entrambe le formazioni: Agropoli sin qui si è dimostrata costante in ogni aspetto del suo gioco, tirando col 55% da 2, il 74% ai liberi e cogliendo più rimbalzi di tutti nella lega, ben 342. Di contro, Aquila può guardare tutti dall’alto nel girone per tiri da 3 realizzati (42%), freddezza dalla lunetta (79%) e assist serviti (149 dall’inizio del campionato). Indizi tangibili di una gara che si attende entusiasmante ed incerta, nella quale i biancorossi saranno chiamati ad una doppia impresa, ossia fermare la corsa incessante del treno merci Agropoli, rovesciando il fattore campo, e raggiungendolo in testa al convoglio. Imperiosità sotto canestro e grande pulizia al tiro le peculiarità di una squadra, quella cilentana allenata da Antonio Paternoster, che con il solo asse formato dal play Marulli e il centro Serino ha già messo insieme 312 dei 798 punti totali segnati sin qui.
“Una squadra senza dubbia ben allestita – la definisce così l’ala Aquila Matteo Gottini –, che già da da un paio d’anni lavora con lo stesso allenatore. Stanno facendo benissimo sin qui, superando anche quelle che personalmente erano le loro aspettative. Un primo posto meritatissimo sin qui”. Matteo Gottini, ex della gara per aver giocato con i delfini nella stagione 2011-12, ha svelato la ricetta giusta per affrontare i primi della classe: “Ad Agropoli ho passato un anno molto bello, sono stato bene – rivela alla vigilia il numero 9 biancorosso -. Andiamo a fargli visita con l’intento ovviamente di fermare la loro corsa e ‘misurargli la febbre’. Non andremo sul loro campo certo intimoriti, aspettandoli o cercando di limitarli. Probabilmente pagheremo un po’ nella fisicità, ma in ogni gara siamo obbligati a cercare di imporre il nostro gioco”. “Non mi aspetto un’accoglienza particolare, anche se ripeto ad Agropoli mi hanno trattato tutti benissimo e io sono stato bene lì – conclude Gottini -, spero si ritrovino a fischiarmi tanto. Vorrà dire che starò facendo bene e che li staremo mettendo in seria difficoltà”.