PALERMO – Nessuna autorizzazione per la parabola installata nel prospetto di Palazzo Reale. Lo assicura Gaetano Gullo, sovrintendente ai Beni culturali di Palermo, che si impegna: “Oggi stesso, con buona probabilità – dice – andrò sul posto per constatare di persona il posizionamento della parabola. Fatto questo, agiremo di conseguenza”.
“La sovrintendenza non ha mai dato il suo benestare all’installazione della parabola sulla facciata di Palazzo Reale spiega Gullo a Livesicilia – di una cosa sono assolutamente sicuro: non ho mai firmato alcuna autorizzazione”.
La nebbia che avvolgeva il giallo della parabola, a tre giorni dalla segnalazione di una nostra nostra lettrice, inizia quindi a diradarsi. I ‘sospettati’, qualche giorno fa, erano in tre: l’Ars, il parroco della chiesa di San Pietro Apostolo, tirato in ballo proprio da una nota dell’Assemblea regionale, e infine la sovrintendenza, che teoricamente avrebbe dovuto dare il suo benestare. Uno dopo l’altro però gli attori sono usciti di scena.
Interrogata martedì da Livesicilia, l’Ars aveva risposto infatti con una nota che recitava testualmente: “La parabola che è stata segnalata dalla lettrice, come da voi riportato, insiste sull’appartamento del parroco. La vigilanza del decoro estetico di quella parte di Palazzo dei Normanni viene effettuata dagli organi competenti della Regione e dello Stato, ma non certo dall’Ars che è mero coinquilino”.
Con le dichiarazioni di Gullo anche la sovrintendenza si è tirata fuori dal ballo delle responsabilità. Il cerchio, quindi, si stringe sul parroco della chiesa di San Pietro Apostolo che ad oggi, nonostante i ripetuti tentativi, non siamo ancora riusciti a contattare.