CATANIA – “Il mare aperto ai migranti, ma chiuso invece a razzisti e fascisti”. E’ questo lo slogan che ha caratterizzato la giornata trascorsa alla playa dove in tarda mattinata si è svolta l’iniziativa “Flotilla Cittadina, al mare contro il razzismo”. Una grande manifestazione contro il razzismo e a tutela dei diritti dei migranti che attraversano il mare per chiedere accoglienza ai paesi dell’Europa. Si tratta della mobilitazione di protesta realizzata a seguito della notizia dell’arrivo a Catania della nave anti-migrante C-Star ed organizzata dal movimento internazionale Avaaz con il circolo Canoa Catania, il circolo medico Tamaia e le associazioni della rete anti-razzista catanese. E significativa e calorosa è stata la partecipazione da parte di decine di persone, come ci racconta Matteo Ianniti, membro della rete anti-razzista catanese.
“Questa manifestazione è stata organizzata dopo l’appello che abbiamo lanciato una settimana fa alle istituzioni affinchè impediscano l’accesso della nave C-Star nel porto di Catania”, ha ribadito Ianniti. L’appuntamento stamattina era fissato per le 11 al lido Azzurro, stabilimento che ha messo a disposizione alcune canoe gonfiabili. A seguire la manifestazione si è spostata in mare. Dal circolo Canoa Catania sono infatti partite le numerose imbarcazioni messe a disposizione dal circolo con a bordo i manifestanti. “Abbiamo voluto – dice Ianniti – simbolicamente bloccare il porto con degli striscioni recanti la scritta “Aperti ai rifugiati e ai migranti. No ai razzisti e ai fascisti. E’ questo il segnale che volevamo che passasse”.
La nave C-Star, che potrebbe giungere a Catania, è condotta da “gruppi, per la prima volta, dichiaratamente – rimarca Ianniti – razzisti e xenofobi che si organizzano attraverso una forza paramilitare per compiere azioni di pirateria nel Mediterraneo. Si tratta di operazioni del tutto illegali e non consentite non solo dalla legge italiana ma più in generale dalle normative internazionali. Noi riteniamo che i governi italiano ed europeo debbano assolutamente bloccare azioni di questo tipo”. L’obiettivo della missione Defend Europe di Generazione Identitaria, gruppo di estrema destra, è quello di difendere i confini europei deviando verso i porti libici le rotte delle navi umanitarie con a bordo i migranti.
Ma secondo Ianniti, è indispensabile che la questione della missione di Generazione identitaria non venga messa sul piano del mero confronto politico. “Non vorremmo mai – precisa Ianniti – che questa cosa venisse vista come un scontro politico legittimo. Noi non ci stiamo. Non siamo di fronte a posizioni per cui qualcuno dice di aprire le frontiere mentre un altro dice di aprirle. Stiamo parlando di una degenerazione dell’azione politica dell’estrema destra per cui l’ordine dei mari e dei flussi migratori non vengono stabiliti dai governi secondo i principi della legalità, ma decisi tramite attacchi squadristi finalizzati a respingere i migranti, rispedendoli in Libia. Lo scopo è intralciare le operazioni di salvataggio condotte dalle Ong. Non c’è dialettica possibile”, dice.
Al momento, non è ancora chiaro quale sia il programma di navigazione dell’equipaggio di Defend Europe. Ieri dei portavoci della missione avevano annunciato su Facebook di stare intraprendendo la rotta verso Catania, dopo essere stati rilasciati a Cipro. Le autorità turche avevano infatti sottoposto il comandante della C-Star a un fermo per eseguire dei controlli. “Siamo sicuri – prosegue Matteo Ianniti – e confidiamo che le istituzioni italiane bloccheranno l’attracco al Porto di Catania di questa nave. Lo diciamo anche sulla base delle dichiarazioni del sindaco e dei vari esponenti politici. Ma noi siamo pronti a qualsiasi tipo di azione politica e manifestazione qualora questo possa accadere”. Intanto è stato preparato un esposto che verrà consegnato lunedì in Procura. “Non solo perché chiediamo l’interdizione dal porto di Catania della nave, ma perché sappiamo che l’obiettivo del gruppo è quello di aggirare le normative europee, e quindi della città di Catania, mantenendo la C-Star a 12 miglia dalla costa facendo in modo così di attraccare comunque al Porto di Catania tramite piccole imbarcazioni. Noi abbiamo fatto presente questa eventualità perché la Capitaneria di Porto vigili in tal senso e perché nessuno si renda complice di queste attività illecite”, conclude Ianniti.
Ph by Francesco Bellina