La società non esiste più | Ma la Regione paga ancora i debiti - Live Sicilia

La società non esiste più | Ma la Regione paga ancora i debiti

Sedici milioni di euro di debiti che non erano stati inseriti in Bilancio. La parola all?Ars.

L'ELENCO DEI CREDITORI
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PALERMO – La società non esiste più, ma la Regione continua a pagare i debiti. Il dato emerge dall’analisi dei debiti fuori bilancio dell’amministrazione regionale che registra ancora una spesa di 1,7 milioni di euro per un contratto di servizio datato 2003 con Biosphera, la partecipata regionale confluita in Sas e che non esiste più da anni. Tra le 84 pagine dedicate alle spese per l’acquisto di beni e servizi che la Regione ha effettuato senza provvedere però a un impegno di spesa, ci sono voci che oscillano da pochi spiccioli a cifre che arrivano anche a 3,5 milioni di euro, fino a un totale complessivo di 6 milioni di euro.

In tutto i debiti fuori bilancio ammontano a circa 46 milioni. Il documento dovrà passare adesso dall’Assemblea regionale siciliana che può riconoscerli solo se sono conseguenza di sentenze esecutive, ricapitalizzazioni o coperture di disavanzi di gestione delle partecipate, oppure ancora espropriazioni urgenti per opere di pubblica utilità e acquisizioni di beni e servizi in svolte senza impegno di spesa. Dei 46 milioni così, 21 milioni serviranno per pagare i risarcimenti delle “cause perse” della Regione, 16 milioni saranno usati per tutte le spese fatte ma non autorizzate, mentre circa 9 milioni sono stati usati per aiutare le partecipate regionali.

In realtà, nell’elenco dei debiti derivanti da acquisizioni di beni e servizi,  le spese che superano i cento mila euro sono davvero poche: dieci voci in tutto, ma che costano più di 13 milioni su un’ammontare complessivo (per la categoria) di 16 milioni. Ecco tutti i casi.

Centoquindici mila euro servono per il pagamento del canone di locazione della Soprintendenza di Caltanissetta, un debito che la Regione ha con la Banca del Nisseno Credito Cooperativo dal 2016. Sono 354 mila gli euro necessari per l’affitto di un immobile per il fondo pensione per il personale della Cassa centrale di risparmio Vittorio Emanuele di Palermo e 683 mila euro i debiti maturati verso la Prelios sgr: la società ha staccato delle fatture alla Regione per il ritardo nel pagamento degli affitti per gli immobili del fondo Fiprs (il fondo immobiliare in cui sono confluiti gli immobili di proprietà della Regione).

Tra le altre voci dei debiti fuori bilancio poi c’è un decreto ingiuntivo di Banca Nuova per un servizio di assistenza tecnica e amministrativa del 2004 fatto dalla Banca agricola popolare di Ragusa ed Ecostera. E poi c’è un debito di 172 mila euro dovuto all’Atm di Messina, una cifra però che viene stabilita dopo l’approvazione del consuntivo dell’azienda dei trasporti messinese.

Ci sono infine i debiti fuori bilancio di grossa taglia. Ad esempio il dipartimento del Lavoro deve all’Inps 2,5 milioni di indennità che l’ente previdenziale ha versato ai lavoratori socialmente utili (Lsu). Lo stesso dipartimento deve all’Arma dei Carabinieri 3,5 milioni per il rimborso delle retribuzioni dei carabinieri impiegati nell’Ispettorato del lavoro nel 2016. Sempre all’Arma la Regione deve un ulteriore milione di stipendi compensativi e straordinari per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2015.

Infine, l’Assessorato regionale alle Infrastrutture deve all’Enac 3 milioni per i voli di linea “Pantelleria-Trapani”, “Pantelleria-Palermo”, “Lampedusa-Palermo” e “Lampedusa-Catania”.

Adesso l’Assemblea Regionale dovrà esaminare i ddl che la giunta presenterà per “legalizzare” i crediti avanzati e solo se approvati l’amministrazione regionale potrà onorare i creditori.


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