PALERMO – Il ragazzo col ciuffo rosso diventa protagonista di un giallo. Dai contorni surreali. Dopo la lite con l’attore Francesco Benigno nel comitato elettorale di via Ausonia, che ha richiesto l’intervento dei carabinieri, emergono dettagli sorprendenti sulla campagna di Ismaele La Vardera. Che avrebbe offerto l’occasione per realizzare un servizio giornalistico televisivo attraverso registrazioni dietro le quinte. Secondo una ricostruzione pubblicata dal quotidiano on line Palermotoday sarebbe questo il punto che avrebbe scatenato la lite con l’attore di Mery per sempre.
L’allarme è scattato due giorni fa a Roma, negli uffici di Fratelli d’Italia. Ismaele La Vardera, candidato sindaco di una coalizione di destra a Palermo, si presenta negli uffici di Giorgia Meloni e chiede la liberatoria per l’utilizzo di alcune riprese girate “a sua insaputa”. La risposta della leader di Fratelli d’Italia, riferita da fonti interne, sarebbe stata netta e carica di rabbia: “Abbiamo candidato una persona che ritenevamo adatta a risolvere i problemi della città, non uno che avrebbe dovuto realizzare un format televisivo”. Insomma, serpeggia il sospetto che la candidatura possa essere stata una sorta di bluff per realizzare un film (peraltro annunciato nei manifesti elettorali).
E’ l’epilogo dell’avventura del giovane candidato sindaco che per settimane ha girato Palermo a bordo di una motoape e che si era definito “il Davide contro i Golia della politica”. E molti di quei “Golia” della politica palermitana e regionale, secondo quanto raccontano diversi esponenti della coalizione che ha candidato l’ex collaboratore de Le Iene, sarebbero finiti in quelle registrazioni. Incontri politici con alcuni big che avrebbero dovuto avere il carattere della riservatezza e che invece sarebbero stati ripresi all’insaputa degli interlocutori.
Il condizionale è d’obbligo, ma la vicenda viene definita “molto seria” dagli ambienti della coalizione, in cui si starebbe prendendo in analisi anche l’eventualità di una azione legale nei confronti di La Vardera. “E’ una situazione incresciosa – afferma il leader di Noi con Salvini in Sicilia, Angelo Attaguile -. Ne ho parlato con Alessandro Pagano (responsabile del partito per la Sicilia occidentale, ndr) che si è occupato della campagna elettorale di Palermo. Faremo una riunione politica regionale su questo argomento”. Attaguile racconta poi di “aver visto La Vardera solo una volta e personalmente – sottolinea – ero contrario a presentare una lista a Palermo”.
Lo stesso Pagano è amareggiato: “Non sappiamo niente se non quanto letto su articoli di giornale. Ismaele è irraggiungibile al telefono”. Durissimo il commento dell’attivista salviniano Francesco Vozza che attacca il giovane candidato: “Si vergogni”. A quanto si apprende, Salvini, informato dalla vicenda, è rimasto anche lui spiazzato e sembra che non parlerà ufficialmente finché non si capiranno meglio i contorni della vicenda. Ma il leader leghista ha ribadito ai suoi interlocutori siciliani la sua volontà di tornare a Palermo al più presto.
Tutti cercano Ismaele per capirne di più. Ma tra i politici nessuno lo trova. Livesicilia invece sì. Ma il giovane ex candidato è laconico. “No comment, non posso dire altro al momento”. Smentisce queste ricostruzioni? “No comment, parlerò presto”, risponde La Vardera. Poi, in tarda mattinata una prima, vaga, ammissione della sorella Elisabetta che si sarebbe lasciata sfuggire: “Vuole solo aprire gli occhi del mondo sullo schifo dei retroscena politici siciliani. Chi non lo capisce è complice. Io sono la sorella, l’ho cresciuto io. Chiedetevi perché non vogliono rilasciargli le liberatorie. Lo volete capire che Ismaele vuole svergognarli?”.