PALERMO – Prendere un caffè gli è costato caro. Si era fermato in un bar vicino al Teatro Massimo con degli amici quando è stata rubata la sua bicicletta. Era nuova di zecca, l’aveva pagata duemila euro. Il solo blocca disco non è servito ad evitare che due giovani a bordo di uno scooter si fermassero e la caricassero in spalla e scappassero.
Ad assistere alla scena alcuni clienti del bar che hanno avvisato il ciclista: ma era già troppo tardi, dei due ladri si erano già perse le tracce. E’ soltanto una delle ultime vittime dei ladri di biciclette che nelle ultime settimane hanno ampliato il loro raggio d’azione in città: bande organizzate che non colpiscono soltanto di notte ripulendo box e garage, ma entrano in azione in pieno centro città e alla luce del giorno. Proprio come è successo ad un 42enne che custodiva la sua bici da corsa dal valore di cinquemila euro nell’atrio del suo palazzo in via Mariano Stabile: qualcuno è riuscito ad entrare una domenica pomeriggio e l’ha portata via nonostante il blocca disco e la catena con la quale era stata fissata ad un palo.
Una escalation di furti che alimenta inevitabilmente il mercato della ricettazione in città, il cui giro d’affari ammonta ormai a migliaia di euro. Soprattutto sul fronte delle bici da corsa, le più costose, leggerissime e realizzate in carbonio, veri e propri tesori per realizzi immediati in contanti perché facilmente piazzabili nel mercato nero. Ventinove le biciclette rubate trovate in un magazzino del centro storico dai carabinieri.
E’ successo a maggio, quando i militari hanno scoperto la refurtiva in via dei Carrettieri, dalle parti del tribunale. In quell’occasione è stato denunciato un ragazzo di 19 anni, che ha ammesso di aver nascosto in quel deposito il frutto di numerosi colpi messi a segno in città. Furti che non risparmiano i turisti, come una coppia belga che qualche settimana fa si era fermata a bere una bibita in un bar nei pressi di piazza Kalsa. Avevano portato con sé le loro biciclette, posteggiate in via IV Aprile, da cui si sono volatilizzate. Ad impossessarsene erano stati due giovani, tra cui un tredicenne. Entrambi sono stati arrestati.
Ma come proteggere il proprio mezzo? I furti sembrano moltiplicarsi, soprattutto nei mesi della bella stagione e la gioia di una passeggiata in bici coinvolge un numero sempre più elevato di palermitani. A fornire i consigli su come evitare di essere derubati è il coordinamento Palermo ciclabile: “Consigliamo a tutti i ciclisti di utilizzare il “blockbike” o il gps, che sono molto efficaci e rappresentano un piccolo investimento a fronte di una perdita che a volte può ammontare a migliaia di euro”.
Il “blockbike” è un dispositivo di sicurezza per tutti i tipi di bicicletta (comprese quelle elettriche) che rende impossibile il furto della stessa, perché una volta rubata la rende inutilizzabile. La sua applicazione consiste nel sostituire i pedali della bicicletta con quelli forniti nel kit, impedendone la rotazione. Ma esiste anche un dispositivo di tracciamento che si inserisce all’interno del tubo di sterzo della bicicletta: se qualcuno la ruba, sarà possibile utilizzare l’antifurto per seguire gli spostamenti online e sul telefonino. In particolare, nel momento in cui la bici viene spostata, il tracker sarà attivato da una vibrazione e segnalerà con un sms al telefono del proprietario, gli eventuali movimenti.