PALERMO – “Il grido di allarme delle periferie di Palermo non può più rimanere inascoltato. Quello che è accaduto allo Sperone è la riprova di una realtà che non si vuole vedere e si riscopre solo in occasioni come queste”. La Cgil e il Centro di documentazione Peppino Impastato, rilanciando l’Sos partito dal territorio in seguito all’ultimo blitz antidroga allo Sperone, chiedono un piano che metta le “periferie urbane al centro”.
La nota
La Cgil Palermo e il Centro Impastato, ringraziando le forze dell’ordine, chiedono la convocazione di un tavolo al quale invitare le forze sane della città, “per raccogliere l’eredità lasciata da padre Puglisi nel quartiere, e per evitare che il suo ricordo si riduca a icona di pratiche devozionali”. “Gli arresti allo Sperone sono la cartina al tornasole di un territorio abbandonato a se stesso. La domanda fondamentale è ancora una volta: di cosa vive Palermo e come vive buona parte dei suoi abitanti? – dicono il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il presidente del Centro Impastato Umberto Santino – Di fronte a un’economia legale quasi inesistente, il ricorso all’economia illegale è inevitabile, si potrebbe dire naturale”.
L’intervento del segretario Ridulfo
“E’ terrificante – aggiungono Ridulfo e Santino – vedere che dei bambini vengano coinvolti nello spaccio di sostanze stupefacenti. È necessario rompere l’isolamento del territorio. Al centro di questo progetto bisogna mettere i giovani, i bambini, costruendo una rete di servizi che siano anche laboratori, che facciano del lavoro il presupposto di un’alternativa praticabile e di una comunità condivisa”. La Cgil mette le sue risorse a disposizione anche attraverso i presidi rappresentanti dalle sue sedi territoriali, che erogano i servizi alla gente.