La Lantieri (FI) propone il "reddito di cittadinanza". Falcone frena

Lantieri (FI) propone il “reddito di cittadinanza”. Ma Schifani frena

La diretta interessata precisa: "Iniziativa personale"

PALERMO – In Sicilia potrebbe arrivare il “reddito regionale di cittadinanza”, ovvero fondi erogati dalla Regione ai più bisognosi. Tutto messo nero su bianco in un disegno di legge che, però, non arriva dai banchi dell’opposizione o dal movimento 5 stelle.

La proposta è stata firmata da Luisa Lantieri, deputata di Forza Italia e vice presidente dell’Assemblea regionale siciliana. Ma il presidente della Regione Renato Schifani non è d’accordo, stoppa la proposta e interviene anche l’eurodeputato Marco Falcone, che risponde all’ex premier Giuseppe Conte.

Reddito di cittadinanza, la proposta

La Regione dovrebbe erogare tra 200 e 400 euro alle persone più bisognose tra i 18 e i 59 anni in base a determinati requisiti. Il testo è stato depositato il 6 giugno scorso, le commissioni Lavoro e Sanità dell’Ars dovrebbero cominciare l’esame dopodomani. Quanto basta per movimentare il giorno dell'”addio” alla Sicilia di Marco Falcone, che ha optato per il parlamento europeo, rinunciando alla carica di deputato regionale e a quella di assessore all’Economia.

Ma cosa prevede la proposta della Lantieri? “Il Reddito di cittadinanza ha dato sostegno ai nuclei familiari in difficoltà – si legge nella relazione al ddl -, ammortizzando notevolmente i danni dell’emergenza sanitaria sul tessuto socioeconomico del Paese. Inoltre, le connesse politiche attive del lavoro hanno determinato una riduzione del numero di percettori di oltre un quarto”.

La relazione e le risorse

“La presente proposta di legge regionale è stata redatta nella piena consapevolezza – si legge ancora nella relazione – che le risorse di bilancio della Regione sono da sole insufficienti a garantire un sostegno al reddito a tutte le famiglie in difficoltà private di qualsiasi aiuto dalle politiche governative”.

Senza alcuna pretesa che la Regione si sostituisca allo Stato – recita il testo – nell’affrontare quella che è a tutti gli effetti un’emergenza nazionale, la proposta prevede che l’amministrazione regionale garantisca, malgrado i limiti delle proprie disponibilità finanziarie, un sostegno ai nuclei familiari che, tra tutti quelli esclusi dall’Assegno di inclusione in forza dell’assenza di componenti tutelati, versano – conclude la deputata regionale di Forza Italia – nelle condizioni di maggiore difficoltà”.

Interviene Conte

“In Sicilia la vicepresidente dell’Assemblea regionale di Forza Italia ha presentato un disegno di legge per introdurre – scrive su Fb il leader del M5s Giuseppe Conte – il Reddito di cittadinanza regionale!”.

“Avete letto bene – continua l’ex premier -. Il partito del ministro Tajani ammette in sostanza che è stato un errore smantellare il RdC, una misura che per l’lstat ha permesso a quasi 2 milioni di persone di uscire dalla povertà assoluta. Meglio tardi che mai. Farebbero bene a chiedere scusa per le scelte fatte, per le menzogne dette e per una campagna diffamatoria a reti unificate contro gli italiani – conclude – in difficoltà”.

Schifani: “Iniziativa personale”

“È una iniziativa del tutto personale, non concordata col partito: anche perché lontana dalle posizioni espresse da Forza Italia su questa misura che non ha dato alcuna risposta sull’avvio al lavoro dei cittadini”. Ha detto all’Ansa il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani.

Falcone stoppa

“Ci dispiace per Giuseppe Conte ma il governo di centrodestra – commenta l’eurodeputato Marco Falcone, assessore all’Economia della Regione Siciliana – di cui Forza Italia è perno essenziale e insostituibile, è stato molto chiaro: il reddito di cittadinanza non rientra nei nostri piani. Per noi la priorità è creare lavoro favorendo gli investimenti e l’iniziativa privata, l’assistenzialismo inefficiente non è una soluzione. La sortita incauta di qualche deputato regionale in Sicilia non incide sulla linea del partito: l’avvocato Conte se ne faccia una ragione”.

Lantieri: “Iniziativa personale”

“Credo opportuno precisare, come peraltro è evidente dal fatto che sono io unica firmataria del disegno di legge in questione, che la mia proposta di una forma di reddito di cittadinanza è stata formulata a titolo esclusivamente personale, e non coinvolge il gruppo parlamentare di Forza Italia né il gruppo dirigente del partito”, dice Lantieri.

“Ho voluto con questa mia iniziativa sottolineare la necessità che si apra un urgente dibattito sulle soluzioni più adeguate per affrontare l’emergenza sociale determinata dalla crisi economica. Una emergenza che rischia di creare nuove povertà e nuova emarginazione – aggiunge -. E la politica deve porsi il problema, senza preconcetti ma col solo obiettivo di dare risposte ai cittadini”.

M5s Ars: “Il Rdc funzionava”

Pungono anche i Cinquestelle dell’Ars: “Il Reddito di cittadinanza funzionava e non lo dicono soltanto i dati ufficiali, come testimonia, ad esempio, la recente relazione sulla povertà messa a punto dalla commissione del ministero del Lavoro che ha certificato che nei quattro anni in cui è stato in vita questo strumento ha fatto uscire dalla povertà un milione di persone all’anno – afferma il capogruppo Antonio De Luca -. In Sicilia se n’è accorta pure la maggioranza che, come ci ricorda un articolo del Domani di Simone Olivelli, è arrivata a presentare all’Ars, con Luisa Lantieri, un disegno di legge per ripristinare lo strumento in Sicilia”.

“Schifani non è d’accordo con l’iniziativa di un’esponente del suo partito? La cosa non ci meraviglia affatto, pur di andare contro al M5s il governo nazionale di centrodestra non ci ha pensato due volte ad affamare larghe frange della popolazione, specie in Sicilia” spiega.

“Già lo scorso anno avevamo presentato un’interpellanza al governo regionale per chiedere provvedimenti in grado di dare una mano ai siciliani in difficoltà, ma non è successo nulla. Diamo atto a Luisa Lantieri di avere descritto il Reddito di Cittadinanza, nella relazione introduttiva del suo ddl, senza il paraocchi dell’appartenenza politica, arrivando ad ammettere che questo strumento ha garantito la dignità della fasce sociali maggiormente vulnerabili del Paese”.

Pellegrino: “Il ddl non rispecchia la linea di FI”

“L’iniziativa legislativa dell’onorevole Lantieri è, come lei stessa ha sottolineato, frutto di una posizione personale, che per non rispecchia le posizioni di Forza Italia a livello regionale e nazionale, né del suo gruppo parlamentare”. Lo dichiara il capogruppo all’Ars di Forza Italia Stefano Pellegrino.

“Il nostro partito – aggiunge – ha votato in modo convinto per l’abolizione di questa misura, che non riteniamo utile ad affrontare né il tema della povertà né le emergenze sociali. Certamente Forza Italia è impegnata a tutti i livelli istituzionali per dare risposte alle emergenze, per creare nuova economia e nuovo sviluppo, nuova impresa”.

“Ma come più volte ribadito a livello nazionale dal Segretario Tajani e a livello regionale dal Presidente Schifani – conclude Pellegrino -, non sono le elargizioni indiscriminate e a pioggia a cambiare il quadro sociale, che ha invece bisogno di investimenti produttivi, sostegno alle imprese, sburocratizzazione, interventi di assistenza sociale lì dove effettivamente utili e necessari.”

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