CATANIA- Laura Russo ti guarda dal suo profilo Facebook con due occhi da uccellino che sta imparando a volare, a spiccare un salto dal nido. Roberto Russo, nel medesimo luogo virtuale, ha un aspetto ovviamente diverso, la fisionomia di un uomo arrabbiato col mondo, con la politica, con la ‘casta’. E che scrive come lavoro: “Disoccupato”.
Roberto Russo, il padre che ha assassinato sua figlia Laura, si mostra, nella sua pagina, con le braccia conserte. Campeggia un’altra foto – una di quelle che circolano su fb – dove si vedono operai al lavoro e politici addormentati in aula. La didascalia: “Gente che si batte per avere un futuro. Gente che dorme perché tanto il suo futuro è già assicurato”. L’omicida aveva perso il lavoro e si dibatteva nella spirale di giorni difficili. Chi lo ha conosciuto racconta del suo amore per la famiglia, mentre le agenzie battono dispacci sul presunto rapporto di crisi con la moglie.
Di Laura ci sono scatti allegri, come è normale che sia a dodici anni. Foto estive che raccontano momenti di felicità prima dell’orrore. Stati che sono un inno alla vita. L’ultimo risale al 16 agosto, dedicato a un’amica: “Tu per me sei sempre stata come una sorella sei unica! Ricordati che io per te ci sarò sempre….Ti amo di bene My Life!!!”. E quello sguardo dolcissimo da uccellino. E gli abbracci con la sorella che lotta tra la vita e la morte. Erano tutte e due amiche del padre su Facebook.