“Non vorremmo che si creasse, o alimentasse, un clima di odio, molto pericoloso, nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori della polizia municipale. Non accettiamo il tiro a bersaglio: se responsabilità ci sono, ognuno deve assumersi le proprie”. Lo affermano il segretario della Fp Cgil Filippo Romeo e il segretario del comparto Giovanni Cammuca, secondo i quali la morte del giovane Noureddine – alla cui famiglia va la solidarietà della Cgil – “rischia di generare una spirale difficilmente controllabile e l’emulazione di altri gesti sconsiderati”.
“Il vile atto incendiario nei confronti di un’auto della polizia municipale, cui va tutta la nostra solidarietà, presumibilmente ad opera di chi, strumentalizzando quanto successo, ha voluto soffiare sul fuoco – sottolineano i due
sindacalisti – deve far riflettere”.
La Fp Cgil ha preso nei giorni scorsi posizione sui “metodi” messi in campo “da qualcuno e ben individuato operatore di polizia municipale”. “Metodi non solo non condivisi dai colleghi – aggiunge la Fp Cgil – ma che rischiano di creare situazioni di pericolo per l’incolumità degli stessi operatori di polizia municipale”.
Adesso il sindacato chiede al comandante della polizia municipale e all’assessore al ramo un urgente incontro “per
riorganizzare il servizio e allontanare i soggetti definiti sui giornali ‘Bruce Lee'”. La Fp Cgil inoltre ricorda come “nel
tentativo, poi rivelatosi vano, di spegnere il fuoco e salvare la vita al povero Nuoreddine, l’operatore della polizia
municipale in servizio “abbia messo, senza pensarci due volte, a repentaglio la sua vita, riuscendo a spegnere il fuoco e
riportando ustioni alle mani”.
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