28 Aprile 2017, 05:02
1 min di lettura
CATANIA – Nei faldoni dell’inchiesta Piramide si cristallizza il nome di un altro imprenditore, oltre ai Paratore, che – secondo alcuni pentiti – avrebbe avuto “presunti” rapporti con il boss dei Santapaola Maurizio Zuccaro. I collaboratori di giustizia parlano di Carmelo Raciti e del Lido Le Capannine.
Nel Mensile S in edicola, all’interno del lungo speciale dedicato al “sistema Paratore”, sono stati pubblicati gli stralci dei collaboratori di giustizia Santo La Causa, Gaetano D’Aquino, Giuseppe Mirabile e Salvatore Viola. “Le Capannine sono di Maurizio Zuccaro”, racconta ai magistrati proprio Viola. Da quanto emerge dalle rivelazioni dei pentiti la mafia avrebbe molti interessi a investire e “riciclare” alla playa di Catania.
L’imprenditore Carmelo Raciti, attraverso il suo legale Vito Distefano, ha replicato punto per punto: “In relazione alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia risultano di molto risalenti nel tempo e, pertanto, per ovvie ragioni, le stesse saranno state già oggetto dei dovuti approfondimenti e delle dovute verifiche da parte degli Inquirenti. Approfondimenti e verifiche che, dunque, hanno certamente consentito di accertare che il signor Carmelo Raciti, lungi dal poter essere considerato un soggetto in qualche modo contiguo a contesti malavitosi, risulta essere un imprenditore che da molti anni opera nel settore della ristorazione e del turismo, con grande sacrificio e con buoni risultati. Resta, inoltre, da aggiungere che il signor Raciti, alla data odierna, non ha mai ricevuto alcuna convocazione, né alcun avviso da parte dell’Autorità Giudiziaria”. Tutti i verbali dei pentiti sul mensile “S” in edicola.
Pubblicato il
28 Aprile 2017, 05:02