Le 'forchette rotte' si presentano: | "Con noi anche i politici" - Live Sicilia

Le ‘forchette rotte’ si presentano: | “Con noi anche i politici”

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Le ‘forchette rotte’ si presentano. Dopo le indiscrezioni degli scorsi giorni, questo pomeriggio un nuovo comunicato, che prova a fare chiarezza sulle identità nascoste dietro un dito. O, meglio, dietro una forchetta rotta. “Chi siamo? – si legge nella nota – E’ diventato il tormentone estivo di blog provinciali (e non dal punto di vista geografico), quotidiani online e Urban Blog trash che dovrebbero occuparsi di cose serie: di merito, di diritti, di sogni, di disoccupazione giovanile, di assenza di futuro per le nuove generazioni”.

“E’ diventato il tormentone estivo di pseudo giornalisti gossippari e tronisti – accusano ancora le ‘forchette’ – di finti giovani che sperano soltanto di essere eletti e avere una poltrona nelle istituzioni attraverso la qualunquistica critica alle “caste”. Giovani scafati che facendo finta di essere società civile, e cioè dalla parte delle ragazze e dei ragazzi, hanno un solo sogno: sedersi accanto a chi ci ha confiscato il futuro. Tutto ciò è la dimostrazione che la Sicilia è all’anno zero. Ma non avevamo dubbi quando abbiamo deciso di rompere le forchette. Ragazze e ragazzi, state alla larga da chi disprezza e poi compra, o peggio si vende. Da chi fa la società civile, il duro e puro essendo stato trombato più volte alle elezioni”.

Quindi si arriva al nodo: “Chi c’è dietro? Ci hanno scritto che non potevamo accettare le amicizie dei politici, che l’iniziativa è un’operazione di marketing, che dietro c’è Davide Faraone e tanti altri. Hanno parlato di eminenze grige e di menti diaboliche. Si sono persino cimentati in un confronto improbabile di manifesti. Una sorta di perizia calligrafica che ci fa solo sorridere per dimostrare tesi che non stanno né in cielo né in terra”.

“Noi non siamo con Faraone – scrivono ancora – né con il rettore Lagalla, né con l’esponente del Pid, Doriana Ribaudo, né con il giovane di Futuro e Libertà, Aricò, né con D’Alì di Forza del Sud, né con il professor Carta, già assessore di Cammarata, e tantomeno con tanti altri politici siciliani. Sono loro che stanno con noi e sono loro che devono dimostrarci che faranno le cose che noi diciamo. Altrimenti non saranno più con noi. La verità è che le Forchette Rotte non sono né grillini, né cretini. Stanno con chi dice “sì” a un programma che metta al centro il futuro delle giovani generazioni: lavoro vero e non nero, merito e non raccomandazione, diritti e non favori, formazione e non enti di formazione, concorsi e non chiamate dirette, competenze e non conoscenze, legalità e non mafia”.

“Questo è il nostro manifesto politico – sottolineano le forchette – E questo è quello che da’ più fastidio. Noi non diciamo ai politici che “fanno tutti schifo”. Noi pensiamo che è dentro i palazzi della politica che si decide il nostro futuro e vogliamo condizionare la “politica”. Dentro quei palazzi noi vogliamo contare. Vogliamo essere una lobby alla pari di quella degli industriali, dei sindacati, dei baroni universitari, degli ordini professionali”.

“Forchette Rotte è un movimento democratico, libero, autonomo che pone “la questione giovanile” al centro della sua azione – conclude la nota – Cosa che non fa ormai più nessun partito. Siamo tante facce e tanti sogni che si muovono per dare opportunità a una generazione a cui è stato espropriato il futuro. Giovani che parlano su Internet, che vogliono far tornare i tanti giovani siciliani sparsi in tutti il mondo perché con loro possiamo cambiare la nostra Sicilia. Davvero! Con noi ci sono i giovani e non solo. Ci sono padri e madri, nonni e zie di chi spera che figli e nipoti abbiamo un futuro sereno. Questi siamo. Nient’altro! Le forchette rotte sono queste. Vogliono battersi per una politica che guardi con gli occhi dei ventenni. Invece di guardare chi c’è dietro, di guardare a destra e a sinistra, invitiamo tutti a guardare avanti”.


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