PALERMO – Centrodestra: si leva la voce critica di Totò Lentini. L’ex deputato regionale si toglie qualche sassolino dalla scarpa dopo la delusione seguita alla formazione della giunta di Palermo dello scorso anno. E trae spunto dall’esito del voto delle amministrative.
“Il risultato dei ballottaggi in Sicilia dovrebbe spingere la politica, e in particolare le forze della coalizione di centrodestra, a una riflessione. La rigidità dei partiti centralizzati e il sottovalutare l’apporto essenziale di chi si spende sul territorio quotidianamente porta talora a sconfitte clamorose”, dice a Live Sicilia.
E fa un esempio. “Penso al caso di Siracusa, in cui le divisioni interne a Forza Italia, hanno condotto alla sconfitta della coalizione, dove, comprensibilmente, chi è stato “messo alla porta” ha difeso il proprio consenso e il proprio percorso, ottenendo il giusto riconoscimento fuori da un centrodestra ufficiale dimostratosi autoreferenziale”, attacca l’ex deputato regionale.
“Era quello che sarebbe accaduto anche a Palermo se il sottoscritto, con spirito di responsabilità e generosità, non avesse accettato di ritirare la candidatura a Sindaco. Purtroppo, anche in quel caso, l’ingordigia dei responsabili dei partiti ha portato il venire meno alla parola solennemente data e trascritta, pur avendo abbondantemente superato quella famosa soglia del 3.5-4% stabilita, ignorando la volontà di novemila palermitani, ricorda Lentini ripercorrendo le tappe della parabola palermitana.
Che è, con ogni evidenza, una ferita aperta. “Questo fatto ha portato a una doppia sconfitta: in primis il tradimento agli elettori che avevano votato lamia lista a supporto della coalizione e successivamente la mancanza del rispetto degli impegni assunti ufficialmente all’interno di un centrodestra che diventa a sua volta sconfitta della politica stessa. Spero che tutti i responsabili sappiano perciò trarre le dovute conclusioni, perché nulla va mai dato per scontato”, dice Lentini.