PALERMO – Servizi per studenti disabili ridotti ormai all’osso e lavoratori di enti e cooperative sull’orlo del licenziamento. La crisi finanziaria della ex Provincia di Palermo non risparmia nessuno e dipinge ogni giorno un quadro dalle tinte sempre più fosche. È il caso, ad esempio, del centro educativo diurno per disabili neurosensoriali “Padre Annibale Maria di Francia”, gestito dalla congregazione dei Padri Rogazionisti di Palermo. Istituto che, secondo quanto fanno sapere i lavoratori, ha dato avvio alle procedure di licenziamento collettivo. Dipendenti che già da domani potrebbero restare senza lavoro. E che comunque da quasi un anno, pur svolgendo regolarmente le proprie mansioni, non percepiscono lo stipendio.
Un problema originato dai tagli decisi dalla ex Provincia. “Siamo in grande difficoltà”, riconosce il commissario Manlio Munafò. Che non solo non nasconde il problema, ma ammette che se la situazione finanziaria dell’ente dovesse restare tale anche in futuro, le cose non potranno che peggiorare. “Abbiamo rinnovato le convenzioni con le cooperative che si occupano del sostegno dei portatori di handicap per i primi due mesi del 2016 – afferma Munafò -. Ma a causa delle carenze finanziarie siamo stati costretti a sospendere l’assistenza pomeridiana, assicurando soltanto quella mattutina nelle ore scolastiche, obbligatoria per legge”.
L’ex Provincia, insomma, ad oggi può solo assicurare i servizi minimi essenziali. Ma anche questi sembrano a rischio: “Il problema è solo posticipato – continua Munafò -, e se non succede qualcosa in grado di sbloccare la situazione finanziaria dell’ente, la situazione non potrà che peggiorare”. Problema che non riguarda soltanto Palermo ma tutte le nove ex province siciliane, tiene però anche a precisare Munafò.
A rendere tutto più complicato, lo stallo della riforma di istituzione di Liberi consorzi e Città metropolitane. La legge approvata dall’Ars è stata impugnata dal Consiglio dei ministri. E proprio nelle tensioni tra Stato e Regione, Munafò individua una delle cause delle difficoltà. “L’eventuale recepimento della legge Delrio potrebbe aiutare la ripresa economica delle ex province, seppur non in maniera diretta, – afferma -. Da un lato si avrebbe un alleggerimento delle competenze dell’ente. In Sicilia, invece, attualmente accade il contrario: le competenze sono rimaste identiche a fronte di una forte diminuzione delle risorse. Dall’altro lato, recepire la ‘Delrio’ potrebbe raffreddare le tensioni tra Roma e Palermo, e favorire lo sblocco dei finanziamenti – spiega ancora Munafò -. Ad oggi lo Stato non solo ha ridotto i trasferimenti, ma dalle ex province siciliane continua a pretendere il contributo per il risanamento della finanza pubblica”.
Sull’argomento interviene Vincenzo Figuccia, vice capogruppo di Forza Italia all’Ars.”Lo Stato vuole risanare i conti pubblici raddoppiando il prelievo annuale sulle province siciliane, e questo succede con il beneplacito del governo Crocetta, che ha iniziato a tagliare drasticamente servizi indispensabili per le categorie più deboli, a partire dai minori disabili, audiolesi e ciechi – afferma -. L’esecutivo faccia un passo indietro, evitando di determinare l’interruzione del pubblico servizio, nonché di mettere le ex province, Palermo in primis, nelle condizioni di violare i contratti che le stesse hanno stipulato con gli enti che come da convenzione devono garantire il servizio per l’intero anno scolastico. Vorrei capire al tempo stesso – continua Figuccia – con quali criteri sono stati scelti i servizi cui mantenere la convenzione a scapito degli altri penalizzati. L’Istituto Padre Annibale di Francia di Palermo, gli operatori e le famiglie che si sono visti tagliare il servizio di trasporto e le attività di riabilitazione pomeridiane, non resteranno a guardare di fronte a tale palese violazione dei diritti. Io e tutta Forza Italia saremo al loro fianco, chiedendo un’inversione di marcia da parte della Provincia, che – conclude – invito ad intervenire prima che inizino a piovere i ricorsi al TAR”.