CATANIA – “Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi, ha già troppi impegni per scaldar la gente d’altri paraggi” cantava Fabrizio De Andrè. A Librino quando scende la sera le strade rimangono al buio senza nemmeno una luce artificiale. Un quartiere al buio da mesi, una periferia resa ancora più lontana dal centro cittadino dall’incuria imperante. “Non abbiamo mai toccato un punto così basso”, denuncia Sara Fagone, portavoce del comitato “Piattaforma Librino” che anche attraverso i social denuncia quotidianamente lo stato dell’arte del rione: cumuli di spazzatura, discariche a cielo aperto, strade al buio e alberi non potati che mettono a repentaglio la sicurezza degli automobilisti.
“Stamattina, dopo numerose segnalazioni, hanno raccolto i rifiuti ingombranti in viale Castagnola, ma la situazione complessiva non cambia”, spiega Fagone. “Non è soltanto colpa dei cittadini, molti scaricano rifiuti ingombranti qui. Quando trovi venti vasche è chiaro che è il frutto di una ristrutturazione edilizia che qualcuno porta a Librino perché considera il quartiere una zona franca. Grazie alle forze dell’ordine qualcuno è stato beccato”, racconta Fagone. La scorsa settimana, ad esempio, tre persone sono state pizzicate e denunciate dagli agenti perché scaricavano materiale di risulta in viale Bummacaro.
“E’ evidente che non si tratta soltanto dell’inciviltà dei cittadini”, insiste l’attivista. Senza contare l’assenza di illuminazione. “Siamo totalmente al buio da mesi”, spiega Fagone parlando “dell’asse attrezzato che porta in Corso Indipendenza con la corsia di sorpasso è piena di arbusti che non vengono potati, l’asse dei servizi e molti vialoni del quartiere”. Una situazione, quella dell’assenza di illuminazione, che rischia di rendere meno sicure le strade e i cittadini. E se ancora qualcuno resiste, altri iniziano ad accusare stanchezza. “La parte sana, la maggioranza degli abitanti del quartiere, vuole scappare via”, denuncia Fagone. “Ci sentiamo soli”.