Catania, operazione "Capinera": la piazza di spaccio TUTTI I NOMI

Catania, operazione “Capinera”: la piazza di spaccio a Librino NOMI

Un 31enne aveva predisposto un "supermercato della droga" mentre era ai domiciliari

CATANIA – Sono otto le persone arrestate nel corso dell’operazione denominata “Capinera” effettuata stamani dai militari dell’Arma dei carabinieri su delega della Procura distrettuale della Repubblica di Catania.

Altri sette soggetti, invece, sono stati sottoposti a interrogatorio preventivo. I presunti reati contestati sono detenzione e vendita di sostanze stupefacenti e di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

La piazza di spaccio

In via Capinera, nel quartiere Librino, è stata individuata una piazza di spaccio attiva almeno dal 2024. Da allora, infatti, i carabinieri della compagnia Catania-Fontanarossa hanno avviato le indagini. In particolare, è stato individuato un vero e proprio “supermercato della droga” gestito da un trentunenne già agli arresti domiciliari.

Quest’ultimo, avvalendosi di una fitta rete di sentinelle e di un avanzato sistema di videosorveglianza, sarebbe riuscito a sospendere l’attività illecita in caso di controlli delle forze dell’ordine, rendendo difficoltoso quindi ogni tentativo di arresto in flagranza di reato.

Durante le fasi di indagine, i carabinieri sono riusciti tuttavia ad arrestare 10 sodali dell’uomo e denunciare 16 persone, intercettando oltre mezzo chilo tra crack e cocaina.

Le indagini avrebbero consentito di appurare come l’attività criminosa fosse articolata, ovvero i ruoli attribuiti a ciascun indagato; in particolare, ogni singolo partecipante avrebbe avuto uno specifico compito: dal trasporto per l’approvvigionamento fino allo stoccaggio, dal confezionamento e successiva cessione delle droghe.

Il metodo

“È stato dimostrato – si legge nella nota della Procura – come tale collaborazione tra i sodali sarebbe stata garantita da 2 indagati, i quali si sarebbero occupati di custodire la cocaina ed il crack, per poi consegnarla al successivo livello previsto della ‘supply chain dello stupefacente. Le sostanze, dunque, sarebbero state trasportate da 5 corrieri sino al domicilio del capo del gruppo per la successiva ripartizione e vendita al dettaglio all’interno della sua abitazione”.

Il supermercato della droga. “Le dosi – si legge ancora – venivano esposte nello sfarzoso soggiorno dell’abitazione dove, con l’aiuto di un ulteriore complice, factotum e uomo di fiducia del capo-promotore, sarebbero state poi vendute agli acquirenti”.

I nomi delle persone sottoposte a misure cautelari

Mario Poidomani, classe 1994;

Danilo Alfio Clarinetto, classe 1994;

Salvatore Costanzo, classe 1987;

Ignazio Grasso, classe 1978;

Salvatore Messina, 1984;

Santo Messina, classe 1989;

Massimo Scuderi; classe 1991;

Pietro Torre; classe 1987.

Qui di seguito i

Qui di seguito i dettagli e il video dell’operazione Capinera.


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