Martina e Gaetano erano innamorati e sono morti insieme sulla statale 118. Due anime diciassettenni, falciate dalla morte che, a quella età, dovrebbe essere un’ombra sfocata, proiettata a una distanza siderale. Silvio Cuffaro, sindaco di Raffadali, dove i due giovani fidanzati vivevano, si dice addoloratissimo. Ma la sua voce dice molto di più: è affranto: “Proclamerò il lutto cittadino. La nostra comunità è stata colpita in modo atroce”.
Gaetano Maragliano è figlio di una mamma che lavora a scuola e di un papà nelle forze dell’ordine. Erano tornati da Biella da circa un anno, seguendo il lavoro e i trasferimenti che lo accompagnano. Martina Alaimo è figlia di una mamma e di un papà commercianti. Usiamo il tempo presente perché è lo stesso che chi ama questi giovani utilizzerà. Non li racconteranno mai al passato, come coloro che sono stati. L’amore insegue il minuto che vivi.
Secondo una prima ricostruzione, come abbiamo scritto, viaggiavano a bordo di una motocicletta quando, per cause ancora in fase di accertamento, avrebbero perso il controllo del mezzo a due ruote scivolando sul selciato e invadendo la corsia di marcia opposta dove sopraggiungeva un’auto. L’impatto è risultato fatale.
I profili Facebook dei ragazzi sono abitati dalle piccole cose luminose che abitano i profili Facebook dei ragazzi. I selfie, i viaggi, il luogo del cuore, la moto e i cantanti preferiti. I profili Facebook sono il diario pubblico di una volta che mostra appena la superficie. Dentro ci sono esistenze in crescita, con la loro tenerezza, distanti dagli sguardi indiscreti. Il dolore per Martina e Gaetano, adesso, è inaudito.