L’indagata querelò due giornalisti | Accusata di calunnia dalla Procura

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01 Aprile 2019, 17:22

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PALERMO – “Un importante passo in avanti verso la tutela dei cronisti da querele temerarie che hanno l’unico scopo di intimidirli, portato avanti senza bisogno di ricorrere a nuove norme, che chissà se e quando saranno varate”. Lo scrive il gruppo di giornalisti “Fare Ordine”, commentando l’iniziativa della Procura di Termini Imerese, che contesta a una donna, già indagata nell’inchiesta “Voto Connection”, la calunnia nei confronti di due cronisti, Riccardo Lo Verso e Salvo Palazzolo, da lei querelati dopo che entrambi avevano parlato del suo coinvolgimento nell’indagine, relativa a una serie di presunte compravendite di preferenze alle elezioni del 2017. “Si tratta di una presa di posizione fondamentale – sottolinea Fare Ordine, che ha diffuso la notizia sulla propria pagina Facebook – basata su norme già esistenti e fatta in un momento in cui vengono invocate nuove regole e nuove leggi a tutela dei giornalisti, spesso bersagliati da iniziative giudiziarie infondate, che hanno il solo scopo di impedire loro di continuare a scrivere su argomenti scomodi”. “Fermo restando che il diritto di tutelarsi può essere esercitato – conclude la nota – chi querela deve però pure sapere di rischiare a sua volta l’incriminazione, nel caso in cui provi a smentire notizie vere e dimostrate, tentando di far condannare un giornalista per diffamazione. Ciò posto, è indiscutibile che di nuove, più chiare e univoche regole ci sia comunque bisogno”. (ANSA).

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01 Aprile 2019, 17:22

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