L'indomabile Cateno - Live Sicilia

L’indomabile Cateno

il ritratto politico
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Oratore infaticabile, polemista agguerrito, Cateno De Luca, sindaco di Fiumedinisi, piccolo centro del Messinese, è quel che si dice un politico fuori dagli schemi. “Scateno Cateno”, scherzavano i colleghi dell’Ars nei giorni caldissimi dell’approvazione della Finanziaria, che lo hanno visto, quest’anno come l’anno scorso, indiscusso protagonista col suo ostruzionismo a oltranza. Della sua “singolarità” i siciliani si accorsero quando nella scorsa legislatura, dopo una polemica con l’allora presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, De Luca convocò una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni presentandosi in tenuta adamitica, coperto solo da una bandiera siciliana. “Qualche elettrice mi fece notare di non essere in una splendida forma”, confessò un paio di anni dopo (e una decina di chili in meno) in un’intervista al mensile I love Sicilia.

Approdò all’Ars nel 2006, a soli 34 anni, eletto nell’Mpa di Raffaele Lombardo forte di quasi novemila preferenze. Ma i suoi rapporti con il partito autonomista sono stati alquanto burrascosi, fino al divorzio, maturato in questa legislatura, col passaggio al gruppo misto. A quel punto, l’anno scorso, Cateno De Luca ha trasformato il suo movimento “Sicilia Vera” in un partito politico, “fidanzandosi” politicamente con Forza del Sud, il nuovo movimento di Miccichè, del quale era diventato capogruppo all’Ars. Anche lì, però, l’idillio durò poco, fino all’uscita dal gruppo del deputato, finito oggi agli arresti domiciliari, che si spostò al misto (aderendo, nel corso dell’approvazione dell’ultima Finanziaria, per qualche ora al gruppo del Pdl per far saltare gli equilibri in conferenza dei capigruppo a scapito della maggioranza lombardiana).

La sua “Sicilia Vera” alle recenti elezioni amministrative ha raccolto risultati non trascurabili in diversi comuni siciliani, con lo slogan “Demoliamo la Regione siciliana”, agguerrito slogan del movimento. Agguerrito come il suo leader, che nel 2010, in occasione del dibattito sul Bilancio, sfiancò un’intera Assemblea regionale in occasione del dibattito sull’ultima Finanziaria, prendendo la parola per dieci minuti su ogni articolo in discussione. Alla fine totalizzò qualcosa come novecento minuti di interventi, sfiorando la zuffa fisica con il collega Fiorenza, col quale si riappacificò in diretta tv con baci e abbracci in Aula.


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