L’intensa estate della Guardia Costiera - Live Sicilia

L’intensa estate della Guardia Costiera

Positivo il bilancio dell’attività estiva svolta dalla Guardia Costiera catanese.

 

Mare Sicuro 2016
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CATANIA – Un totale di 47 mezzi navali, 6 mezzi aerei e 1250 uomini questi i numeri messi in campo nell’estate 2016 dalla Guardia Costiera per la tutela e la salvaguardia delle vite umane e dell’ambiente marino. A descrivere quello che è stato l’impegno profuso dalle donne e dagli uomini del Corpo delle Capitanerie di Porto sono stati il CV (CP) Claudio Lo Pumo, Capo Ufficio Relazione Esterne, e il CC (CP) Fabrizio Colombo, della Guardia Costiera di Catania introdotti dal Contrammiraglio (CP) Nunzio Martello, comandante della Capitaneria di Porto catanese, che in occasione della conferenza stampa voltasi lo scorso 5 ottobre ha fatto gli onori di casa per i rappresentanti della stampa riunitisi al porto di Catania. 

“Mare Sicuro 2016”, è il nome che è stato dato alle complesse attività poste in essere a tutela, “in primis”, delle vite umane e poi dell’ambiente che hanno avuto come protagonisti assoluti i marinai del corpo delle Capitaneria di Porto. Le attività, avviate lo scorso mese di giugno si sono concluse il 30 settembre scorso in coincidenza con la chiusura della stagione balneare 2016. Come ha spiegato il comandante Lo Pumo la maggior parte delle attività è stata mirata alla prevenzione degli incidenti per bagnanti e diportisti grazie ad una campagna preventiva posta in essere mediante l’utilizzo dei social network, la diffusione di opuscoli informativi e di incontri con le scolaresche durante i quali si è fatto di tutto per rendere i cittadini consapevoli che non bisogna mai sottovalutare la forza e l’imprevedibilità del mare e al contempo non va mai sopravvalutata la forza dell’uomo rispetto a quella del mare. 

Una delle novità di quest’anno è stata la presenza, nei lidi balneari, di almeno due assistenti bagnanti, quelli che un tempo erano detti bagnini, ciò che ha significato una maggiore sicurezza per tutti i fruitori del mare e in special modo dei bambini che solitamente sono i più “spericolati” mossi dalla loro voglia di scoprire e sperimentare. Altra novità del 2016 è stata l’istituzione del “Bollino Blu” che ha consentito di aumentare la sicurezza in mare sia delle unità da diporto che degli stessi fruitori consentendo, tra l’altro, una riduzione e duplicazione dei controlli. Il successo e l’efficacia di tali iniziative è stata ben chiara a fine stagione quando si sono tirate le somme con la buona notizia che rispetto alla stagione 2015 quella appena trascorsa è stata decisamente più tranquilla con una sensibile diminuzione sia degli interventi che delle sanzioni elevate. Le attività di soccorso sono state indirizzate prevalentemente verso natanti e imbarcazioni che hanno avuto momenti di difficoltà a causa di avarie meccaniche o per avversità meteo.

Nonostante tutti gli sforzi profusi, però, anche quest’anno non sono mancati gli eventi fatali con ben 4 decessi, due dei quali si sono registrati proprio lungo il litorale catanese. Tra gli interventi che hanno visto protagonista la Guardia Costiera di Catania va menzionato, in particolare, quello dello scorso 3 settembre in soccorso del peschereccio “Alba Angela” che ha lanciato il “may-day” quando i quattro membri di equipaggio si sono trovati a mal partito ad oltre 7 miglia dalla costa mentre l’imbarcazione rischiava di affondare. In quell’occasione è intervenuta la motovedetta CP 816 della Guardia Costiera di Catania, congiuntamente alla imbarcazione RAF01 dei Vigili del Fuoco catanesi, grazie alla quale si è potuta aspirare l’acqua che aveva oramai invaso la sala macchine del peschereccio scongiurandone l’affondamento. Naturalmente vanno anche ricordate le continue attività di supporto al controllo dei flussi migratori in Mediterraneo che hanno visto e vedono il personale della Guardia costiera di Catania costantemente impegnato in prima linea in occasione degli sbarchi, quasi quotidiani, che si verificano nel porto del capoluogo etneo e in azioni di recupero di migranti in difficoltà con missioni che si spingono fin nel mediterraneo centrale sia con i mezzi navali che con il supporto dei mezzi aerei del 2° Nucleo Aereo della Guardia Costiera di stanza presso l’aeroporto di Fontanarossa.

 

 

 


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