PALERMO – Dopo le nomine, la partita è tutta politica. Ieri il presidente della Regione ha voluto imprimere un’accelerazione chiara. Ha voluto provocare uno strappo. Chiarissimo con l’Udc che ha addirittura chiesto ai suoi assessori di non prendere parte alla giunta (un invito raccolto solo da Patrizia Valenti), ma anche col Pd che oggi non risparmia un siluro al governatore.
“La valutazione dei manager della sanità – ha commentato il segretario regionale del Pd Fausto Raciti – spetterà alla I Commissione dell’Ars, sulla base delle qualità e delle performance di ciascuno. Di certo c’è che la Giunta regionale che si è riunita ieri è priva di rappresentatività politica e risponde esclusivamente ai desiderata del presidente e del suo cerchio magico. La stessa logica – prosegue Raciti – in passato, ha determinato scelte discutibili, come quella su Villa Sofia”.
“Il Pd, con il voto dei suoi organismi, ha chiesto che vengano rinnovati il patto di coalizione e la Giunta regionale. Se Crocetta pensa di gestire la costruzione del nuovo Governo come ha gestito la scelta dei manager – conclude – troverà nel Pd un fermo oppositore”.
Cuaustico anche il presidente della Commissione Salute all’Ars Pippo Digiacomo: ”Finalmente sono stati nominati i manager della sanità, per quanto riguarda i nomi le valutazioni saranno fatte sul campo’. Il metodo? – aggiunge Digiacomo -. Mi è sembrato rabbioso”.
Dall’Udc, invece, questa mattina non arrivano commenti. La tensione tra i centristi è altissima. Già ieri il presidente Gianpiero D’Alia ha accusato apertamente Crocetta di cercare un pretesto per rompere l’alleanza col suo partito.
