PALERMO – In una normale giornata di lavoro sfiorata la tragedia per un portiere degli uffici del Dipartimento della Programmazione della Regione in piazza Sturzo. Un pomeriggio da incubo quello di ieri, che l’uomo, un 53enne, difficilmente dimenticherà: un parcheggiatore abusivo ha impugnato un tagliabalsa, poi ha sferrato vari colpi contro di lui, su tutto il corpo.
E così il far west prende ancora una volta vita in pieno centro città e stavolta, al centro della discussione degenarata in lite e violenza, ci sarebbe stato il parcheggio privato dedicato ai dipendenti di quegli uffici. La “colpa” del 53enne, infatti, sarebbe stata quella di aver fatto entrare all’interno dell’area riservata, quindi con posto auto gratuito, due dipendenti. Il posteggiatore, Maurizio Lo Nardo, non avrebbe “gradito” questo atteggiamento e avrebbe così immediatamente raggiunto il portiere, minacciandolo.
I due impiegati avrebbero dovuto lasciare le loro macchine sulla strada – in base alle richieste dell’abusivo – e consegnargli un euro per ognuna. Insomma, un affare sfumato per il posteggiatore, andato su tutte le furie, insultando il portiere che ha tentato di difendersi, per poi chiamare i rinforzi. La vittima – come ha raccontato ai carabinieri giunti sul posto – è infatti stata raggiunta da tre persone: oltre al posteggiatore c’erano due suoi amici, arrivati in piazza Sturzo con aria minacciosa.
Lo Nardo ha impugnato il tagliabalsa e ha cominciato a colpirlo con violenza, al punto da rompere la lama. Probabilmente è stata questa circostanza ad impedire che al portiere venissero inferte ferite più gravi. I militari dell’Arma l’hanno trovato sanguinante. Il posteggiatore era ancora in zona: nonostante i suoi complici fossero scappati, i carabinieri sono riusciti a rintracciare in pochi minuti l’autore dell’aggressione.
Nel frattempo, sul posto è arrivata un’ambulanza del 118 che ha trasportato il ferito all’ospedale Ingrassia: i medici hanno diagnosticato tagli al labbro, al torace, all’addome, ma le condizioni del portiere fortunatamente non sono state considerate gravi. Lo Nardo è invece finito in manette con l’accusa di lesioni aggravate. E’ stato condannato a cinque mesi di arresti domiciliari, ma proseguono le indagini per individuare i suoi complici.