PALERMO – Lo Scrigno dei Sapori vince il primo round nella querelle giudiziaria col comune di Palermo e ottiene dal Tar Sicilia la sospensione della chiusura da 5 giorni decisa da Palazzo delle Aquile. Il caso riguarda il ristorante di piazza Principe di Camporeale, dotato di una autorizzazione (scaduta, ma rinnovata a luglio) a mettere sedie e tavoli all’aperto.
Il 21 aprile il locale è stato multato dai vigili perché senza autorizzazione e il titolare ha impugnato il verbale davanti al Giudice di Pace, che ha concesso la sospensione dell’esecuzione della multa (salvo poi dare ragione al Comune costringendo il ristorante all’appello); il 22 giugno i vigili sono tornati e hanno fatto un nuovo verbale (anche questo impugnato), sempre per la stessa occupazione del suolo pubblico e nonostante il ricorso al Giudice di pace. Un “bis” che ha spinto il Suap, a quel punto, a ordinare la chiusura di 5 giorni a partire dal 28 ottobre (sotto le festività del primo e 2 novembre) contro cui il locale, difeso dall’avvocato Carmelo La Fauci Belponer, ha fatto ricorso al Tar che in camera di consiglio (presidente Solveig Cogliani, estensore Nicola Maisano, consigliere Aurora Lento) ha concesso la sospensiva.
“L’anomala attenzione del Comune di Palermo – dice l’avvocato Belponer – materializzatasi in continui e asfissianti controlli su questo ristorante, ha indotto la proprietà a incaricare il nostro studio legale di valutare, alla luce della giurisprudenza della Corte di Cassazione (sentenza 16276 sezione III civile del 31 luglio 2015) in tema di responsabilità diretta dei firmatari del provvedimenti amministrativi che hanno cagionato un danno patrimoniale, la proposizione di un’eventuale azione risarcitoria nei confronti di tutti i firmatari degli atti confluiti in questo procedimento”. Il Comune è stato condannato a pagare mille euro di spese legali.