Lombardo: “A Roma con il Pdl | Che delusione il ‘no’ di Tabacci

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13 Gennaio 2013, 14:45

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CATANIA – Intervistato da Felice Cavallaro per il “Corriere della Sera” l’ex governatore della Regione, Raffaele Lombardo, racconta la scelta di campo, sua e del suo Mpa, apparentato, in occasione delle imminenti elezioni politiche, nuovamente con Silvio Berlusconi e il centrodestra, anche se, come afferma lo stesso Lombardo, il movimento autonomista “non si affezione e non crede né alla destra né alla sinistra”.

Un’alleanza ritrovata, che tuttavia non vedrà l’ex presidente figurare tra i candidati per la Camera o il Senato. “Non sono in campagna elettorale e non lo sarò”, ribadisce, pur non negando di aver ricoperto un ruolo importante nei negoziati per le intese elettorali. “Ho seguito la trattativa condotta per noi con Bruno Tabacci da Agezio Loieroe Rino Piscitello. E ora con Berlusconi da Roberto Di Mauro, nostro capogruppo all’Assemblea regionale, e Piscitello. Certo, l’obiettivo di Berlusconi a questo punto è far perdere Bersani, o almeno ottenere il pareggio al Senato. L’apparentamento è finalizzato a questo. L’ha voluto la sinistra. Con Tabacci pressato da Massimo Donadi e da qualche isporatore siciliano”.

Lombardo non rinnega, tuttavia, la scelta che lo portò, quand’era governatore ad attuare un ribaltone che spedì gli alleati ora ritrovati del Pdl all’opposizione, in favore dell’ingresso in maggioranza degli uomini del Pd, nonostante “i mal di pancia” e il fatto che “alcuni del Pd hanno disposto del governo come fosse casa propria”. Il riferimento, sembra essere al senatore democratico Beppe Lumia, sul quale Lombardo si rifiuta però di emettere pareri, ma non ad Antonello Cracolici, uno che “ha scommesso, ci ha creduto, ha preso botte e non ha ottenuto nessun vantaggio”.

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Il rammarico più grande, tuttavia, per l’ex governatore della Sicilia, pare essere legato al mancato accordo con il Centro Democratico di Tabacci. Un’intesa possibile, ma saltata “per ragioni veramente pretestuose” a causa dell’opposizione dell’ex Idv Donadi, “incaricato – sempre secondo Lombardo – di far saltare il tavolo, ma con mano armata da ispiratori siciliani”.

Il politico catanese, nel corso dell’intervista, ha anche voluto guardare al futuro e si fa da parte. “E’ tempo di facce nuove nel Mpa – dice – Ci vorrà un movimento plurale, realmente democratico, non identificato con la mia persona”.

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13 Gennaio 2013, 14:45

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