Catania

Lombardo, ancora mattatore politico: ora si attende il ritorno

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08 Gennaio 2022, 05:20

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CATANIA – Qualche volta lo si è visto camminare tra la via Umberto e corso Italia, passo veloce e montgomery sulle spalle. Raffaele Lombardo non porta più da tempo quegli occhiali che rendevano il suo sguardo ancor più penetrante. E neanche quel riporto altamente geometrico che lo ha reso inconfondibile anche da lontano. Oggi sembra decisamente più giovane, ma – per lunghi anni – di politica attiva non ne ha voluto sentir parlare. Troppo pesante il carico di processi da gestire. I fedelissimi però – quelli che non si sono dispersi tra gli schieramenti – sono rimasti in attesa di un suo segnale. Di un suo ritorno in campo. Un po’ come quanti stanno ancora aspettando il ritorno di Artù. Ma nulla.

Un leader in panchina

I bene informati sanno però che Raffaele Lombardo non ha mai smesso di seguire le cose del Movimento, dispensando consigli a quanti abbisognassero della sua visione strategica. “È lucidissimo”, hanno più volte riferito quanti sono entrati in contatto con lui. In fondo, se gli epigoni della colomba bianca sono riusciti a resistere alle vicende giudiziarie del capo e mietere risultati un motivo ci sarà stato: dall’Ars alla giunta regionale, passando dalla presidenza del consiglio comunale di Catania, presidiata dal fedelissimo Giuseppe Castiglione. 

Il sindaco di Catania Salvo Pogliese ha espresso soddisfazione per l’assoluzione incassata in appello dall’ex governatore: “Siamo contenti – ha scritto in una nota di partito – per la sentenza di assoluzione di Raffaele Lombardo a conclusione di un’odissea giudiziaria lunga oltre dieci anni, un provvedimento che fa chiarezza sulla condotta dell’ex presidente della Regione Siciliana. A lui e ai suoi familiari rinnoviamo sentimenti di vicinanza e solidarietà, consapevoli che la Giustizia afferma sempre Verità e Giustizia rimuovendo ombre e accuse infondate che ingiustamente tolgono serenità alle persone coinvolte”. Parla di Lombardo, ma in filigrana Pogliese accenna a se stesso, che prissimamente dovrà pure lui affrontare i giudici palermitani in merito all’accusa di peculato (le presunte spese pazze all’Ars) rispetto alla quale il sindaco di Catania si è sempre detto innocente. 

Se tornerà

Ma dietro la solidarietà, a Palazzo degli Elefanti c’è chi aspetta di vedere se, con Lombardo libero da ogni accusa, il profilo degli autonomisti potrà mutare repentinamente. Perché gli Mpa, proprio sulla scorta delle vicende giudiziarie del leader, hanno preferito finora mantenere in ogni sede un atteggiamento a fari spenti e leale. Ma non sempre supino. Da tempo infatti cova un conflitto non dichiarato all’interno della maggioranza che sostiene Pogliese, con Grande Catania che non si sente degnamente rappresentata in Giunta nonostante goda del gruppo più numeroso in aula. 

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Il congedo di Alessandro Porto (Lega) e il subentro di Andrea Barresi in Giunta hanno acuito le frizioni tra gli autonomisti e il primo cittadino. Rapporti che potrebbero ulteriormente deteriorarsi qualora alle prossime dimissioni di Giuseppe Lombardo, che dovrà lasciare la Giunta per concorrere alle Regionali, non venisse confermata una postazione autonomista nella squadra di Pogliese. Il punto è comprendere se Raffaele Lombardo ha intenzione di fare valere il proprio carisma sui tavoli catanesi, proprio ora che è libero da vincoli giudiziari. Sebastiano Anastasi, consigliere navigato, ha ieri subito acceso la telecamera del suo telefono e spiegato a tutti che il capo è innocente. Il segnale è partito, insomma.

Ecco le parole ufficiali dal gruppo di GC: “Esprimiamo felicità e grande soddisfazione per l’assoluzione del leader del Movimento Per l’Autonomia, Raffaele Lombardo. La Corte d’Appello di Catania restituisce, finalmente, giustizia e dignità all’ex Presidente della Regione Siciliana, confermando la linea di chi ha sostenuto il suo operato negli anni in cui ha governato la nostra regione con grande coraggio e senso di responsabilità”.

Gli autonomisti

Intanto, alle scorse amministrative gli autonomisti hanno dato prova di vitalità  conquistando la natia Grammichele, Adrano e più di una postazione d’avanguardia nei consigli comunali della provincia. 

Il diretto interessato ha fatto sapere ieri in serata di aver “sempre avuto piena fiducia nel sistema giudiziario e nella magistratura e dopo 12 anni e stata ripagata dalla sentenza di oggi. Ho trovato giudici intelligenti coscienziosi e coraggiosi”. E ancora: ”Parlerò con i giornalisti – annuncia Lombardo – in conferenza stampa la prossima settimana. Un grazie particolare a Radio Radicale e ai dirigenti di Nessuno tocchi Caino”. Chissà, forse allora dirà se è pronto a tornare in campo da protagonista e non più da allenatore. 

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08 Gennaio 2022, 05:20

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