MESSINA – Nell’uovo di Pasqua il Messina trova davvero una sgradita sorpresa. Il ko con il Melfi ha rimesso tutto in discussione, facendo ripiombare i giallorossi nell’incubo playout adesso molto più difficili da evitare. Il match del “Franco Scoglio” contro i lucani avrebbe potuto mettere la pietra tombale sul discorso salvezza ed invece si è trasformato in boomerang. Tutto frutto di un primo tempo disastroso finito sotto 2-0, prima che il Melfi piazzasse i colpi del 3-0 prima e del 4-1 in contropiede. Nel dopo partita Cristiano Lucarelli passa al contrattacco rifilando anche qualche stoccata alla stampa locale: “Il Messina è questo e per me che predico umiltà dal primo giorno è un risultato che ci può stare. Il Melfi non è di troppo inferiore a noi come valori tecnici, dato che ci ha fatto tre gol all’andata e quattro al ritorno. Anzi, se possiamo vantare otto punti di margine su di loro vuol dire che abbiamo fatto qualcosa di importante. Lo dico da persona umile, invece si scrive negli articoli che non si può nemmeno esultare se si vince ad Andria. Con la presunzione è difficile fare risultati. Dico già da ora che se dovessimo fare playout li faremo, cercando di trarre il massimo delle energie. Sono l’allenatore giusto qui se c’è umiltà come quando si mangiava merda, invece vedo alcuni con la puzza sotto al naso. In questa situazione, quindi, posso far fatica”.
Da Rea ad Anastasi, da Mancini fino allo squalificato De Vito, passando per Bencivenga e Plasmati, il tecnico Lucarelli deve fare anche i conti con i tanti acciaccati o infortunati: “Quando dico che temo determinate squadre e certe situazioni lo affermo perché ne sono convinto, non per far teatro o cinema. Io vivo con questa squadra da due mesi a questa parte, ne conosco pregi e difetti. Bisogna rimboccarsi le maniche e cercare di tirarci fuori. De Vena? E’ un giocatore fortissimo, sprecato per la categoria e oggi lo ha dimostrato. Perché non ho messo Ciccone? Non avrei saputo chi schierare come quarto di difesa, i giocatori a disposizione erano questi e qualcuno era in panchina solo per presenza. Temevo il Melfi, la squadra che fa più ripartenze e volevo fare una partita accorta”.
Gianluca Musacci non cerca scuse: “Abbiamo fatto un primo tempo ridicolo sotto tutti i punti di vista. Siamo stati lenti e disattenti, tutto il contrario di quanto avevamo preparato. Questa partita forse l’abbiamo caricata troppo. Non sarebbe stato comunque un match-point per la salvezza perché hanno vinto tutte e sapevamo che il campionato avremmo dovuto giocarcelo fino alla fine. Una brutta sconfitta dopo un periodo nel quale avevamo fatto risultati. Mancano tre partite e non dobbiamo abbatterci”.