CATANIA – Riformulare la sentenza e condannare per il reato di omicidio volontario e non per eccesso di legittima difesa. Il pm Angelo Brugaletta ha presentato ricorso avverso al verdetto di primo grado del Gup Marina Rizza finito con la condanna a due anni e sei mesi per Graziano Longo Minnolo, la guardia giurata in servizio ai Mercati Agroalimentari di contrada Jungetto, che ha sparato ferendo mortalmente Anthony Giuffrida il 3 ottobre 2013. Un ricorso che si unisce a quello già presentato dall’avvocato Giuseppe Lipera in qualità di difensore dei genitori e fratelli del 21enne uccisa.
Nelle quattro pagine di “dichiarazioni di appello” il magistrato snocciola i motivi dell’impugnazione, premettendo che il Giudice di primo grado aveva modificando il titolo di reato rispetto a quello contestato riqualificandolo in omicidio colposo derivato da eccesso colposo in legittima difesa. Per Brugaletta non sarebbe suffragata dalle evidenze probatorie l’affermazione del Gip contenuta nelle motivazioni della sentenza secondo la quale “l’aggressione violenta da parte dei due fratelli Giuffrida non si sarebbe mai interrotta”. “In realtà – scrive Brugaletta – al minuto 4.26 del filmato di video sorveglianza, si osserva come, dopo la violenta colluttazione tra i fratelli Giuffrida e l’altra guardia giurata, la rissa appare terminata, tanto che si possono osservare i due fratelli raccogliere i loro vestiti”. A quel punto- secondo Brugaletta – è scattata la rabbia dei due che hanno inveito contro l’imputato e come gesto di “stizza e sfogo” si sono scagliati con rabbia contro il distributore di bevande, ma “si tratta di aggressione alle cose” – scrive il pm – “e solo dopo riappare nelle immagini Longo Minnolo che spara a distanza ravvicinata (un metro) contro Anthony Giuffrida”. Per Brugaletta non ci sarebbero i presupposti per dire che la decisione “dell’imputato di utilizzare l’arma con quelle modalità possa rientrare nei limiti della scriminante della legittima difesa”. Anche perchè, evidenzia il magistrato, i due fratelli “erano disarmati”.
Angelo Brugaletta, oltre a chiedere alla Corte d’Assise d’Appello, in riforma della sentenza impugnata la condanna per l’imputato alla pena che verra richiesta dal Pg, ha chiesto di partecipare al successivo grado di giudiziao quale sostituto del procuratore generale.