AGRIGENTO – Il tribunale di Palermo, sezione Misure di prevenzione, ha disposto la confisca della villa residenziale, di un veicolo e dei rapporti bancari-finanziari, per un valore di oltre 500mila euro, del patrimonio del boss di Palma di Montechiaro Nicola Ribisi, di 42 anni. Lo ha fatto accogliendo la richiesta avanzata dal questore di Agrigento dopo le indagini della divisione Anticrimine.
La proposta che ha portato il tribunale di Palermo a disporre il sequestro patrimoniale nei confronti di Nicola Ribisi prende spunto dal suo arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip su richiesta della Dda, eseguito il 18 settembre del 2009 dalla squadra mobile. Ribisi fu poi condannato, in via definitiva, alla pena di 5 anni e 4 mesi di reclusione per associazione di tipo mafioso, per essere stato incaricato dai vertici dell’organizzazione mafiosa Cosa Nostra di riorganizzare la ‘famiglia’ di Palma di Montechiaro.
“Acclarata la pericolosità di Nicola Ribisi, necessaria per l’applicazione di una misura di prevenzione patrimoniale, l’indagine sui flussi economici ha riguardato – viene illustrato dalla questura – il suo nucleo familiare, prendendo in esame un periodo di circa 15 anni: dal 2005 al 2020”. Gli accertamenti hanno evidenziato una sproporzione tra i redditi dichiarati e le spese accertate, in particolare quelle per edificare abusivamente, su un terreno agricolo di contrada Piano Daino a Palma di Montechiaro, la lussuosa villa vista mare a due elevazioni, per complessivi 252 metri quadrati, accessoriata con patio e piscina, utilizzata come abitazione estiva.
