Mafia, chiesti 50mila euro di risarcimento a Antonello Nicosia

Mafia, chiesti 50mila euro di risarcimento ad Antonello Nicosia

L'iniziativa della procura della Corte dei Conti per danno d'immagine
IL CASO
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PALERMO – La Procura presso la Corte dei Conti ha avviato un procedimento di risarcimento dei danni a carico dell’ex esponente dei Radicali Italiani ed ex assistente Antonello Nicosia, richiedente con sentenza definitiva a 13 anni per associazione mafiosa e falso.

A Nicosia i magistrati contabili chiedono 50mila euro per la lesione all’immagine arrecata alla pubblica amministrazione. 

Nicosia era accusata di aver progettato estorsioni e omicidi insieme al boss di Sciacca Dimino e di essersi introdotto nelle carceri, sfruttando la sua veste di assistente parlamentare della deputata di Italia Viva Giusy Occhionero, per incontrare mafiosi detenuti.

Per la procura della Corte dei Conti Nicosia sarebbe “riuscito a schermare l’appartenenza mafiosa ea conseguire il diritto di eseguire visite ispettive presso tutte le carceri italiane. Gli accessi in carcere apparivano motivati ​​da ragioni umanitarie e di tutela delle condizioni dei carcerati; il processo penale, tuttavia, ha avuto modo di provare che, in realtà, erano finalizzati anche a monitorare il pericolo che gli associativi collaborassero con la giustizia”.


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