Il Comune e la Provincia di Palermo si erano costituiti parte civile nel processo “Cerbero” ma questa mattina i legali delle due amministrazioni non si sono presentati all’udienza in cui avrebbero dovuto fare la loro arringa, e la costituzione in giudizio come parte offesa è così decaduta. Il procedimento è a carico di quattro presunti estorsori dei quartieri palermitani di Brancaccio, Porta Nuova, Santa Maria di Gesù, Borgo Vecchio che si svolge davanti alla quarta sezione del Tribunale di Palermo. Nessun risarcimento a Comune e Provincia potrà quindi essere eventualmente disposto dal Tribunale. Ieri il pm Ambrogio Cartosio aveva chiesto 25 anni di carcere per tre dei quattro imputati tra cui c’é anche Antonino Lo Nigro (nella foto), cugino di Cosimo Lo Nigro, stragista del clan di Brancaccio.
La precisazione della Provincia
In relazione alla mancata presentazione del legale della Provincia all’udienza del processo “Cerbero” nel quale l’Ente si è costituito parte civile, il presidente Giovanni Avanti precisa che “la Provincia è sempre stata presente a tutti i processi per i quali si è costituita parte civile. La nostra assenza, purtroppo, è stata causata da un disguido. L’avvocato che avrebbe dovuto seguire questa attività – spiega il Presidente – era indisponibile e l’Amministrazione non era stata informata. Ribadiamo il nostro interesse e il nostro impegno ad essere presenti in questi processi – conclude Avanti – così come abbiamo fatto sin dal nostro insediamento. Costituirsi parte civile nei processi di mafia per noi è un obiettivo primario perché rappresenta una forma di risarcimento per l’intera comunità”.