Mafia, rifiuti e affari| Commissione Ecomafie a Melilli - Live Sicilia

Mafia, rifiuti e affari| Commissione Ecomafie a Melilli

La discarica Cisma di Melilli

Audizioni il 4 e 5 maggio. "Un sistema che nessuno ha fermato".

SIRACUSA – Trasferta siciliana per la commissione parlamentare d’inchiesta sulle Ecomafie che sarà a Siracusa i prossimi 4 e 5 maggio. Nell’agenda dell’organo bicamerale d’inchiesta è finita la vicenda della discarica Cisma di Melilli, epicentro giudiziario dell’indagine su mafia e trattamento illecito di rifiuti che lo scorso 15 marzo ha portato all’arresto di 14 persone tra cui i due proprietari, Antonino e Carmelo Paratore, accusati di contiguità con i clan catanesi.

Tra gli arrestati ci sono anche tre funzionari regionali che, secondo la tesi della Procura distrettuale antimafia di Catania validata dal Gip, avrebbero firmato illecitamente autorizzazioni e fatto sparire prescrizioni. “È un caso emblematico, era doveroso che decidessimo di fare un approfondimento su questa vicenda in cui c’è tutto quello di cui ci occupiamo”: spiega così le ragioni della missione siciliana il presidente della commissione sulle Ecomafie, il deputato Alessandro Bratti. Che elenca: “C’è la gestione dei rifiuti, gli appalti, le infiltrazioni mafiose, il coinvolgimento di funzionari pubblici e addirittura consulenti delle Procure”.

Un’idea poco lusinghiera sulla gestione delle discariche e sul sistema di smaltimento dei rifiuti in Sicilia la commissione sulle Ecomafie se l’è già fatta ed è contenuto in una recente relazione. Questa vicenda potrebbe rafforzare l’allarme: “Un sistema – prosegue Bratti – dove il rapporto tra imprenditoria spregiudicata, se non collusa con la mafia, e una serie di funzionari pubblici accondiscendenti che crediamo non abbiano un ruolo marginale ma organico, è già stato appurato da precedenti indagini. Il punto è che si è protratto per troppo tempo senza che nessuno intervenisse a fermarlo. Non si tratta solo di una gestione allegra degli impianti, ecco. C’è dell’altro”.

Non sono ancora certe le audizioni dell’assessore regionale all’Energia Vania Contrafatto e del suo dirigente generale Maurizio Pirillo: “Il programma delle audizioni è in costruzione – spiega il presidente Bratti -. Di sicuro ascolteremo gli esponenti della Dda di Catania, i carabinieri del Noe, l’amministratore giudiziario della discarica: gli attori principali della parte accusatoria. In base a quello che acquisiremo, decideremo come proseguire”.

La missione prevede nella prima parte di giorno 4 maggio un sopralluogo nel sito, oggi sotto sequestro e con due amministratori giudiziari nominati dal tribunale di Catania, l’avvocato Francesco Carpinato e l’esperto ambientale Francesco Lovetere. Il resto della giornata e il giorno successivo saranno dedicati alle audizioni che si svolgeranno nella sede della Prefettura di Siracusa. La Federazione nazionale dei Verdi, attraverso il consigliere nazionale e responsabile Legalità, il siracusano Giuseppe Patti, aveva chiesto di essere ascoltata. Soprattutto, spiegava Patti, “in relazione alle vicende del trasporto e dello stoccaggio in quella discarica del Polverino dell’Ilva”. Il presidente Bratti ha rigettato la richiesta spiegando che la commissione non ascolta partiti politici. “Il mio contributo sarebbe stato nel merito delle vicende, non un contributo prettamente politico”, controreplica oggi Patti. Che farà comunque pervenire alla commissione una relazione e alle presidenze di Camera e Senato istanza formale con trasmissione degli atti. “Vogliamo sottoporre – spiega ancora Patti – questioni relative agli intrecci tra Ilva, che è azienda sotto l’egida dello Stato, enti pubblici e società in odore di mafia che si sono instaurati in questa vicenda. E che meritano attenzione da parte della commissione”.

 


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