PALERMO – Il bilancio 2021-2023 e la finanziaria del governo Musumeci si basano sul rendiconto del 2018. Potrebbe sembrare uno scherzo ma purtroppo non lo è. I documenti contabili della Regione Siciliana, arrivati la scorsa settimana all’Ars, infatti si basano sul rendiconto 2018 dato che quello 2019 è stato ritirato in autotutela dopo che la procura della Corte dei Conti ha rilevato circa 300 milioni di euro di residui attivi che andavano cancellati. Musumeci costringe l’Ars a lavorare alla cieca. Una situazione inammissibile”. A dirlo è il deputato regionale del Movimento 5 stelle e componente della commissione Bilancio all’Ars Luigi Sunseri.
“Musumeci e i suoi assessori – spiega Sunseri – presentino il prima possibile il rendiconto 2019 altrimenti è impossibile capire quali sono i saldi del bilancio. Nei documenti arrivati all’Ars, inoltre, non c’è alcun riferimento al piano di rientro concordato con lo Stato. Altra anomalia non di poco conto è il fatto che si vogliono mettere da parte 100 milioni di euro per un presunto maggiore disavanzo derivante dalla gestione 2020. Il tutto senza conoscerne la reale portata. A questo si aggiunge inoltre l’assoluta mancanza di traccia dei 120 milioni di euro derivanti dalla sentenza che condanna la Regione a risarcire l’Esa, l’Ente di sviluppo agricolo. In queste condizioni il Parlamento siciliano non può approvare né bilancio né finanziaria. I siciliani non meritano tanta approssimazione”.
(DIRE)