L’ordine di arresto di Igor Mazzola è stato annullato per “insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza”. Sono state rese note le motivazioni della sentenza con cui il Tribunale del riesame di Palermo, il 24 marzo scorso, ha scarcerato il bancario che ha subito ripreso servizio nella sede centrale di Banca Intesa. Secondo l’accusa, Mazzola, 53 anni, arrestato l’8 marzo con l’accusa di avere favorito, tra il 2004 e il 2007, quando era direttore della filiale di corso Calatafimi, Giovanni Francesco Vassallo, già condannato per mafia nel 1996. Grazie all’aiuto del bancario, Vassallo avrebbe realizzato intestazioni fittizie di società e imprese a persone di sua fiducia per eludere indagini in corso.
Il Riesame, presieduto da Antonella Consiglio, ha accolto la tesi del difensore, l’avvocato Ennio Tinaglia, che ha prodotto la sentenza con cui Vassallo nel 2009 é stato assolto con formula piena, perché il fatto non sussiste, dall’accusa di intestazione fittizia di beni. Un’assoluzione che oggi fa cadere l’ipotesi di reato contestata a Mazzola, compreso l’aggravante di avere favorito Cosa nostra. Questo nonostante il bancario, in sede di interrogatorio, abbia ammesso di avere agito perché in soggezione nei confronti di Vassallo.