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Manovra, c’è l’ok dal Cdm: arriva la carta per i nuovi nati e il bonus in busta paga

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16 Ottobre 2024, 07:42

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ROMA –  Arriva la carta per i nuovi nati da mille euro. L’assegno unico fuori dal calcolo dell’Isee. Cambiano le detrazioni, con un primo assaggio di “quoziente familiare”. Viene prorogato il bonus ristrutturazioni al 50%, ma solo per la prima casa. Sono alcune delle detrazioni e agevolazioni presente nella terza manovra finanziaria del governo Meloni che mobilita 30 miliardi.

Inoltre, previsto il contributo da 3,5 miliardi che arriverà dalle banche ma anche dalle assicurazioni e servirà completamente a finanziare la sanità.

Le novità

Tra le novità spunta la carta nuovi nati per i genitori con Isee fino a 40mila euro, inoltre le famiglie più numerose avranno più spazi per le detrazioni fiscali. Vengono confermati gli incentivi al lavoro per giovani e donne nel Mezzogiorno, così come le misure dello scorso anno sulle pensioni, resta la tassazione agevolata al 5% per i premi di produttività, i fringe benefit sono confermati con importi maggiorati per i nuovi assunti che si trasferiscono oltre 100 km, la Carta dedicata a te è rifinanziata con 500 milioni, si potenziano gli investimenti nella Difesa. Vengono poi incrementate le risorse per la sanità.

Da subito risorse per il rinnovo dei contratti. Il contributo delle banche coinvolgerà anche le assicurazioni.

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Il governo prova ad imprimere anche un cambio di rotta sui bonus edilizi. Si va verso la proroga per un altro anno del bonus ristrutturazioni al 50%, ma la norma riguarderà solo le prime case. Per le altre dal 2025 l’agevolazione scenderà, come previsto, al 36%.

Il bonus in busta paga

Nella manovra ci sarà anche un bonus di circa 100 euro netti in busta paga. Inoltre, le modalità di funzionamento dello sconto dovrebbero subire due correzioni. La prima per evitare lo ‘scalone’ tra chi guadagno un euro in meno di 35 mila euro e chi prende un euro di più. Per questo dovrebbe esserci un decalage dello sgravio, forse fino alle retribuzioni di 40 mila euro lordi. La seconda correzione riguarda la natura del taglio, che non dovrebbe avvenire più sui contributi (fino a 7 punti, nel 2024), tranne che per gli «incapienti», ma sotto forma di detrazione fiscale sul lavoro dipendente, per evitare di squilibrare il rapporto tra contributi all’Inps e prestazioni.

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16 Ottobre 2024, 07:42

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