Mascalucia, truffa da 40 mila euro |Indagati esponenti di Pd e Mpa - Live Sicilia

Mascalucia, truffa da 40 mila euro |Indagati esponenti di Pd e Mpa

Avrebbero organizzato nel 2007 un corso di formazione in una casa di riposo  ma i tirocinanti svolgevano invece mansioni senza i requisiti richiesti dalla legge all'interno del Comune. Per gli indagati, tra cui esponenti di spicco del Movimento per l'autonomia e del Partito Democratico, l'ipotesi di reato è di truffa  aggravata in concorso per conseguimento di erogazioni pubbliche. Le repliche.

COINVOLTO L'EX SINDACO MAUGERI
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MASCALUCIA (CT) – Corsi di formazione inesistenti e personale non assunto che avrebbe svolto gratuitamente e senza coperture assicurative mansioni all’interno del comune di Mascalucia per evitare lo sforamento del bilancio. Tra gli indagati c’è una grossa fetta dell’ex giunta Mpa-Pd del comune etneo, dall’allora Sindaco Salvatore Maugeri, dimessosi dopo due mandati per candidarsi alle recenti elezioni regionali con la lista di Futuro e Libertà (in quota Mpa); l’ex vicesindaco Matteo Barbaro (Pd) e una “truppa” di ex assessori della giunta: Francesco Zito (Grande Sud), Pasquale Paolillo (Mpa), Nicolò Oliveri (Mpa), Giovanni Rapisarda (possibile candidato alle primarie del sindaco per il Partito Democratico), Luciano Reina (Udc) e Carmelo Ragona. Tra le persone a cui è stato comunicato l’avviso di conclusioni indagini anche Benedetta Vittorio, rappresentante legale dell’associazione A.RI.A.L., e Marisa Raciti, all’epoca dei fatti Capo area dei servizi sociali del Comune di Mascalucia, sostituita dal commissario straordinario nominato dal Governatore Crocetta.

L’indagine. Secondo la Procura etnea guidata dal Procuratore capo Giovanni Salvi, gli indagati avrebbero tratto “in inganno il Comune di Mascalucia, la Regione Sicilia e i rispettivi organi di controllo, in ordine all’esistenza dei presupposti per lo svolgimento di stage nell’Ente con conseguente danno patrimoniale per il Comune pari a circa 40.000 Euro”. “Corsi fantasma”, ipotizza la Procura, organizzati dal Presidente dell’associazione A.RI.A.L. nella casa di riposo “Villa Cristina” con la complicità di alcuni assessori e senza i requisiti necessari per l’attivazione degli stage. Il corso formativo inizialmente attivato nel marzo 2007 sarebbe stato riproposto e prorogato tramite due delibere di giunta, una di settembre e l’altra del dicembre 2007, con il voto favorevole degli assessori. In questo contesto emergerebbe il ruolo dell’allora Capo area affari generali Marina Raciti, che “avrebbe assunto su apposita segnalazione in maniera arbitraria e senza alcun criterio oggettivo i soggetti”. Le liquidazioni, secondo le indagini della Procura, venivano predisposte “falsamente, riportando che si trattava di contratti a progetto”. In realtà, come si legge nell’avviso di chiusura d’indagine, i “fantomatici stagisti” svolgevano di fatto mansioni lavorative all’interno del comune di Mascalucia, “senza essere retribuiti e senza copertura assicurativa INAIL, e senza poter ricevere al termine di svolgimento delle attività alcun attestato di competenza”. Ad essere violate sarebbero state le normali procedure di assunzione, per poter “disporre di personale a basso costo onde non sforare il bilancio”.

I reati contestati. L’indagine, condotta dal sostituto procuratore Lucio Setola, ipotizza i reati di truffa aggravata in concorso per conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità ideologica, abuso d’ufficio e peculato, con la presunta recidiva per l’ex assessore della giunta municipale Nicolò Oliveri.

Le repliche. Benedetta Vittorio, Presidente dell’associazione A.RI.A.L, contattata telefonicamente da LiveSiciliaCatania ha affermato: “Non sono interessata a rilasciare dichiarazioni sulla vicenda”.

L’ex Sindaco Salvatore Maugeri ha invece replicato: “Sono tranquillo e sereno adesso vedremo con il giudice per le indagini preliminari, le dico sinceramente che non avremo problemi. Sarà il giudice a vedere se ci sono eventuali responsabilità. Il nostro bilancio è stato sempre a posto: era un semplice modo per far conoscere ai giovani il mondo del lavoro”.

LiveSiciliaCatania ha cercato di contattare tutti i protagonisti coinvolti per avere una replica, ma alcuni non hanno risposto.

 


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