TERRASINI (PALERMO) – Gli occhi guardano verso l’orizzonte, le domande agli uomini della Guardia costiera si susseguono, il dolore e la speranza si alternano in un’atmosfera di perenne attesa, al porto di Terrasini. E’ qui che amici e parenti di Matteo e Vito Lo Iacono aspettano con ansia notizie sui propri cari, padre e figlio pescatori che tutti conoscono nella borgata marinara a quaranta chilometri da Palermo. Nel tardo pomeriggio di ieri, a gettare nello sconforto tutta la comunità, è stato il ritrovamento del corpo senza vita di Giuseppe Lo Iacono, il 35enne che era a bordo del peschereccio “Nuova Iside” scomparso tra le onde del mare mercoledì pomeriggio. Lavorava spesso con lo zio e con il cugino, e dopo due mesi di lockdown per l’emergenza Coronavirus, l’esigenza di tornare all’attività di tutti i giorni si era fatta più forte.
L’equipaggio si è però trovato improvvisamente a dovere fare i conti con il vento di scirocco, al punto che la situazione è diventata ingestibile. L’ultimo avvistamento del motopesca risalirebbe alla tarda mattinata di tre giorni fa vicino alle coste Trapanesi: i tre sarebbero stati in mare già da 36 ore e avevano previsto di rientrare mercoledì verso l’ora di pranzo. Poi l’sos, drammatico, lanciato da Matteo Lo Iacono, pescatore di 53 anni esperto che nella sua vita “ne ha viste tante”, come dice chi lo conosce. Anni e anni di esperienza camminano accanto ad una passione per il mare e per un lavoro che non conosce confini. La stessa che caratterizzava Giuseppe, che lascia la moglie e quattro figli dai 2 ai 17 anni.
Il suo corpo senza vita è stato trasportato ieri sera al porto di Terrasini, oggi è stato celebrato il funerale nella chiesa madre di Cinisi, un’altra comunità sconvolta dalla vicenda. Il 35enne abitava infatti con la sua famiglia nel paese che condivide il tragico momento con Terrasini. Il sindaco Giangiacomo Palazzolo ha già manifestato il proprio cordoglio a Giosuè Maniaci: “Il vostro dolore è il nostro dolore – ha detto ieri – le vostre speranze sono le nostre”. E oggi aggiunge: “Giuseppe ha affrontato il mare in tempesta per amore della famiglia. Non la considero solo una vittima del mare, ma anche una vittima del terribile momento economico, per questo oggi ho indossato al suo funerale la fascia”.
Proclamato inoltre, sia a Cinisi che a Terrasini, il lutto cittadino. “L’evento luttuoso ha colpito profondamente la comunità terrasinese – dice il sindaco Maniaci – suscitando smarrimento e sgomento, e il dolore della famiglia Lo Iacono è diventato dolore condiviso dell’intera comunità. Abbiamo vissuto ore terribili. Il ritrovamento del giovane Giuseppe Lo Iacono ci lascia sgomenti e addolorati. Porterò con me lo strazio di una giovane famiglia che perde il proprio padre, il proprio punto di riferimento, nello svolgimento del proprio lavoro. Ho chiesto alla Capitaneria di Porto, all’Assessorato Regionale alla Pesca di continuare e intensificare ancora di più le ricerche di Matteo e Vito. Ringrazio il sottosegretario Cancelleri, il Presidente della Regione Musumeci, l’assessore Edy Bandiera, tutti i sindaci del comprensorio che hanno chiamato per mostrare vicinanza e mettersi a disposizione”.
E in queste ore, infatti, le ricerche proseguono senza sosta. In azione ci sono ancora le motovedette, gli elicotteri della Capitaneria di porto e dell’Aeronautica e due aerei che battono palmo a palmo la vastissima zona tra Terrasini, le coste trapanesi ed Ustica, dove ieri è stato individuato il cadavere. Il funerale è stato celebrato da don Antonio Ortoleva: “Conoscevo bene Giuseppe – ha detto durante l’omelia – la sua è una famiglia cristiana. Tra i ricordi recenti ci sono il battesimo del bimbo più piccolo e la comunione di una delle figlie. Momenti bellissimi, durante i quali lui è sempre stato gioioso, raggiante. Questa comunità non lo dimentica. Il primogenito racconterà ai fratellini quello che Giuseppe era e rimarrà. Chi è Giuseppe rimarrà scritto per sempre nei nostri cuori. Sarà lui a ricordarci la fatica del lavoro, il sacrificio. E il signore darà alla nostra comunità la consolazione e la forza per farci crescere ancora”.