CATANIA- C’è l’inchiesta della Procura di Catania guidata da Giovanni Salvi sulla morte del piccolo Mattia, deceduto dopo un parto prematuro -come ha ricostruito il legale Dario Pastore- e il conseguente trasferimento a Siracusa e Messina per mancanza di posti in terapia intensiva a Catania.
Un caso che ricorda quello di Nicole, venuta alla luce alla clinica Gibiino e poi deceduta durante il trasporto verso Ragusa.
Al momento, secondo quanto risulta a Livesicilia, ci sono 6 iscritti al registro degli indagati, dei quali 5 sono medici.
Il legale dei famigliari di Mattia, Dario Pastore, noto per essere riuscito a far riaprire l’inchiesta sulla morte di Valentina Salamone, annuncia battaglia e seguirà ogni passaggio dell’autopsia del corpicino del neonato.
Mentre Mattia veniva trasferito in tre ospedali per mancanza di posti letto, al Santo Bambino c’era un’incubatrice inutilizzata e pagata con i fondi dell’emergenza neonatale.
I responsabili dei presidi sanitari hanno ribadito di aver rispettato ogni procedura necessaria a curare Mattia.
“Il sistema d’emergenza per la ricerca di un posto di terapia intensiva neonatale per il nascituro -hanno detto i direttori generali delle Asp di Siracusa, Catania e dell’Azienda Policlinico di Messina, rispettivamente Salvatore Brugaletta, Ida Grossi e Marco Restuccia- per il trasferimento in utero susseguente verso l’ospedale Umberto I di Siracusa nella cui Utin è stato individuato il posto disponibile e, infine, al Policlinico di Messina si è svolto con la più assoluta efficienza e celerità”.
“Al di là delle valutazioni di ordine clinico -hanno aggiunto i manager- che si lasciano agli specialisti e agli addetti ai lavori, unitamente al cordoglio che manifestiamo alla famiglia del piccolo Mattia, merita rilevare, in questo caso, l’efficienza che hanno dimostrato gli aspetti organizzativi in perfetta sincronia tra tutte le realtà sanitarie coinvolte – sottolineano i direttori generali – a partire dall’ospedale di Bronte, dove è stata eseguita la profilassi farmacologica per le complicanze della prematurità ed è stata attivata tempestivamente la procedura di trasferimento protetto della signora verso l’ospedale di Siracusa, alla permanenza all’UTIN del nosocomio aretuseo del piccolo Mattia nei confronti del quale sono state adottate tutte le misure assistenziali dopo la nascita in prematurità estrema ed in gravissime condizioni sin dal primo momento. Sincronia che si è registrata sino al trasferimento, per l’aggravarsi delle sue condizioni, al Policlinico di Messina dove il servizio 118, su richiesta del medico del reparto di Siracusa, ha individuato un posto UTIN con possibilità di ventilazione meccanica oscillometrica ed ossido nitrico nell’estremo tentativo di fare sopravvivere il piccolo”.