PALERMO – Indagato per avere prelevato con il bancomat sottratto a una cliente. Salvatore Mazzara, titolare dell’omonimo negozio di abbigliamenti di via Notarbartolo, a Palermo, ha chiesto di patteggiare la pena. Il suo legale, l’avvocato Mauro Genovese, preferisce non replicare. Si limita a confermare di avere presentato una istanza per l’applicazione della pena, sulla cui entità, però, non c’è ancora l’accordo con il pubblico ministero Ennio Petrigni. Se ne discuterà il prossimo 12 febbraio davanti al giudice per le indagini preliminari Giangaspare Camerini, dove Mazzara dovrebbe anche dare la sua disponibilità e restituire la somma prelevata dal conto corrente della vittima che si è costituita parte civile.
I fatti risalgono al marzo scorso. Una vecchia cliente si presenta nel negozio di via Notarbartolo. Fa i suoi acquisti e chiede di pagare con il bancomat. Digita il codice sotto gli occhi del titolare. Niente. L’operazione non va a buon fine. Secondo l’accusa, Mazzara avrebbe scambiato la carta con una in disuso. Poi, con il bancomat della cliente e con il codice bene in mente avrebbe attraversato la strada e prelevato 1500 euro in contanti. Un sms sul cellulare avvisa la signora dell’avvenuto prelievo. Preoccupata di una possibile clonazione, il giorno dopo la donna va in banca. Ed è lì che scopre di essere in possesso di una carta bancomat soltanto identico alla sua. Ecco perché il codice digitato in negozio risultava errato. Mazzara successivamente ha denunciato di avere smarrito il bancomat che avrebbe volutamente rifilato alla ignara cliente. Una denuncia considerata falsa dagli investigatori per evitare di essere accusato di furto.
