McDonald's, la protesta dei lavoratori che riguarda anche Palermo

McDonald’s, la protesta dei lavoratori che riguarda anche Palermo

La vertenza nazionale e le ricadute in Sicilia

PALERMO La protesta nel mondo degli hamburger ha una cornice nazionale, ma riguarda anche Palermo. Ecco la nota che riassume la vertenza complessiva. “Nessun incontro finché il contratto nazionale del settore non sarà rinnovato. Questa la replica di McDonald’s alla richiesta dei sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs di aprire un tavolo di confronto per la stipula di un contratto integrativo aziendale che vada a migliorare le condizioni di lavoro di tutti i lavoratori.  McDonald’s, uno dei più grandi marchi globali nel settore della ristorazione commerciale veloce, è uno degli attori principali nella trattativa per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da due anni”.

Lo stato di agitazione

“L’azienda ha dichiarato inoltre di non aver gradito l’invio, da parte dei sindacati, della piattaforma per l’estensione applicativa del contratto integrativo aziendale anche ai dipendenti dei licenziatari, ad oggi 150 in tutto il paese – si legge nella nota -.Le lavoratrici e i lavoratori della nota catena di fast food vivono una condizione di precarietà ed estrema flessibilità, con contratti part-time di poche ore e salari bassi: la richiesta di stipulare un contratto integrativo aziendale, così come già in essere in altre aziende del settore, non è solo giustificata, ma necessaria a garantire una vita dignitosa ai dipendenti. Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno dichiarato lo stato di agitazione di tutti i dipendenti McDonald’s, con il blocco di tutte le flessibilità degli orari di lavoro, sia supplementare che straordinario, in base al proprio contratto di lavoro”.

La protesta a Palermo

A Palermo ci sono circa dieci punti vendita. “I licenziatari – spiegano Ida Saja, segreteria generale di Uiltucs Sicilia e Simona Sodano, funzionaria di riferimento – sono imprenditori che possono utilizzare il marchio della casa madre, rispettando determinati criteri. Il problema si presenta spinoso perché il contratto nazionale di lavoro per turismo e ristorazione è scaduto da due anni e McDonald’s dice di non volere trattare, se prima non si risolve la vertenza a monte che riguarda, in particolare, la questione. Oltretutto, la richiesta di intavolare singole trattative con i licenziatari, la strada indicata dall’azienda, è impercorribile”.

“Non si arriva a fine mese”

“Sarebbe essenziale affrontare il discorso complessivamente – dice Stefano Spitalieri, segretario della Fisascat Cisl Palermo e Trapani -. I prezzi non aumentano soltanto per le aziende, ma soprattutto per i dipendenti che incontrano grandi difficoltà ad arrivare a fine mese. La trattativa deve comprendere, globalmente, pure i licenziatari che rappresentano uno dei nodi da sciogliere”. Il mondo dorato degli hamburger mostra, nelle sue immagini più sfavillanti, giovani efficaci, prontissimi e sorridenti. Molti degli impiegati ricalcano la fisionomia della ragazza o del ragazzo che si affacciano nell’universo del lavoro. Altri, nel frattempo, sono cresciuti. E hanno messo su famiglie da mantenere.


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