Ignazio Melodia aveva un cognome di peso in Cosa Nostra. È morto all’età di 64 anni, in attesa della sentenza di appello.
Nella cerimonia della punciuta, Ignazio Melodia, u dutturi, così raccontano i collaboratori di giustizia, ebbe per padrino Matteo Messina Denaro. Famiglia di mafia, quella dei Melodia. Mafiosi sono il padre Cola, lo zio Diego e il fratello Antonino, ergastolano. Il potere ad Alcamo è sempre affare loro.
“U dutturi” non era un soprannome. Melodia faceva il medico dell’ufficio d’igiene della cittadina trapanese. Nel 2002 fu arrestato e rimase in carcere fino al 2012. Nel 2017 un nuovo blitz. I poliziotti della Mobile e agenti della Dia l’avevano denominata “Operazione freezer” perché è in una cella frigorifera che i mafiosi si davano appuntamento per sfuggire alle microspie.
Credevano che il negozio di frutta verdura in via Ugo Foscolo fosse al riparo dalle attenzioni investigative. Si sbagliavano. Il 4 luglio 2014 le microspie registrarono l’ordine impartito da Melodia ad Antonino Stella. Bisognava imporre il pizzo del 2 per cento all’impresa che si era aggiudicata l’appalto da 150 mila euro per la messa in sicurezza della strada provinciale che collega Alcamo e Alcamo Marina.
L’estorsione doveva essere compiuta con la mediazione di Vito Gondola, capomafia di Mazara del Vallo, uno degli ultimi pizzinari di Messina Denaro. Dentro il freezer le microspie captarono le eloquenti parole di Melodia: “Antonio ti ho mandato a chiamare picchi prima di farici danno a sti sucaminchia vogghiu viriri a cu apprtennu e se si calano la testa… hanno a purtare trimila euro… l’hanno a finire di veniri a scassari a minchia na provincia di Trapani senza dire nenti”.