24 Marzo 2023, 07:54
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Un incontro bilaterale di oltre un’ora e mezza tra la premier Giorgia Meloni e il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, il primo dopo le recenti tensioni, ha chiuso la
prima giornata del Consiglio Ue. Tra i temi al centro del colloquio, a quanto si apprende, la gestione dei flussi migratori, il sostegno all’Ucraina, la politica industriale europea, l’energia e la riforma del Patto di stabilità e crescita.
E’ un tete-a-tete senza delegazioni quello che è avvenuto tra Macron e Meloni all’hotel Amigo, nel centro storico di Bruxelles. La presidente del Consiglio e il presidente della Repubblica francese, dopo essere arrivati separatamente in albergo, si sono visti in uno dei piani superiori della struttura per un faccia a faccia esclusivo, iniziato intorno alle 23. E’ il primo bilaterale tra i due, dopo le tensioni scoppiate sulla vicenda migranti e sulla riunione che, lo scorso febbraio, prima del summit dei 27, Macron organizzò con Volodymyr Zelensky all’Eliseo invitando il solo Olaf Scholz. Per una pura coincidenza anche il cancellerie federale tedesco alloggia nello stesso albergo e, dopo il Consiglio, è riunito con il suo staff al bar situato nella hall della struttura.
“Se la Tunisia crolla del tutto si rischia una catastrofe umanità, con 900mila rifugiati”. Lo ha detto – stando ad un’alta fonte europea – la presidente del Consiglio Giorgia Meloni prendendo la parola al Consiglio Europeo ora che la discussione si è spostata sui migranti. Dopo di lei sono intervenuti i premier di Olanda e Cipro.
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen è favorevole ad un incremento del numero di ingressi regolari di lavoratori dai Paesi terzi. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, nel corso di un intervento al Consiglio europeo menzionando e definendo positiva l’esperienza dell’Italia con i corridoi umanitari.
Von der Leyen è intervenuta anche sul conflitto in Ucraina sottolineando che sull’Ucraina “abbiamo avuto un dibattito intenso, anche con il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. Un punto che mi è caro è quello dei bambini ucraini rapiti dalla Russia, che ci ricorda i momenti bui di un nostro oscuro passato: ben 16.200 bambini sono stati rapiti. È un crimine di guerra e giustifica pienamente il mandato d’arresto spiccato dall’Aja”.
“Sui migranti “mi aspetto passi in avanti. Posso dire che sono soddisfatta della bozza di conclusioni, che chiede alla Commissione di precedere spedita”, ha detto la premier Giorgia Meloni arrivando al Consiglio europeo a Bruxelles.
Nel corso del dibattito sulle migrazioni, a quanto si apprende da fonti europee, Meloni ha ringraziato la Commissione per il lavoro svolto su impulso del Consiglio europeo di febbraio e per la lettera a seguito della tragedia di Cutro. Meloni, si apprende ancora, ha evidenziato come occorrano azioni rapide e concrete per evitare una situazione in cui le organizzazioni criminali controllano i traffici umani sulle rotte del Mediterraneo. La premier ha anche chiesto il rafforzamento dell’attività Sar e l’avanzamento del lavoro sui rimpatri.
Sul tema a livello europeo c’è “l’impegno a mantenere lo slancio”, fa sapere un alto funzionario europeo precisando che nel corso del Consiglio di oggi – probabilmente nel corso della cena – i leader che lo desiderano prenderanno la parola sulla migrazione e “ci si aspetta” che Giorgia Meloni sia tra questi. Ma non solo. Anche l’olandese Mark Rutte vuole intervenire. Stando a quanto si apprende non ci sarà “un giro di tavolo completo” – che di norma impiega oltre due ore – ma circa 10 leader alla fine potrebbero prendere la parola, con il “sostegno” del Consiglio al confronto.
“Nel corso dell’interessante dibattito sulla migrazione sono stati espressi sostegno e approvazione per il modo in cui si è accelerato il lavoro e abbiamo concordato che ci torneremo sopra al Consiglio di giugno, non per riaprire la discussione ma per avere un altro aggiornamento”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel al termine della prima giornata del vertice dei leader.
Sul Patto di Stabilità, ha proseguito, “ci sono visioni sempre abbastanza differenti ma io penso che l’Ue debba imparare dai suoi errori, dal passato. Oggi a tutti sono chiesti importanti investimenti per la transizione ecologica, digitale, per le catene di approvvigionamento strategiche. Non si può pensare che gli investimenti necessari a rendere competitivo il nostro sistema non siano tenuti in considerazione nella governance. Per noi sarebbe tragico tornare ai parametri precedenti, serve una governance più attenta alla crescita”. Meloni ha poi aggiunto di essere “in contatto con Emmanuel Macron per un possibile incontro” e che, tra i bilaterali già fissati a margine del vertice, ci sono quelli con il premier polacco Mateusz Morawiecki e greco Kyriakos Mitsotakis.
Rispondendo ad una domanda sulle posizione della Lega sull’Ucraina, Meloni ha aggiunto: “No francamente non mi preoccupano. Al di là delle posizioni espresse per lavorare su una posizione alla quale tutti lavoriamo, ovvero la fine del conflitto, ho detto come la penso: non c’è nell’attuale contesto misura più efficace di garantire un equilibrio tra le forze in campo”.
La commissaria Ue agli Interni, Ylva Johansson, ha annunciato che la Commissione europea sta “valutando un viaggio in Tunisia con il ministro italiano” Matteo Piantedosi. Il team della commissaria ha poi precisato che la missione dovrebbe tenersi in aprile con la partecipazione anche del ministro francese Gerald Darmanin. “Stiamo lavorando con l’Italia, c’è un ottima cooperazione, ora dobbiamo lavorare con i Paesi d’origine per fermare le partenze”, ha evidenziato Johansson.
Alla riunione pre-Consiglio europeo del Partito socialista europeo a Bruxelles è arrivata anche Elly Schlein. Si tratta del suo esordio da segretaria del Pd. Schlein incontrerà il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro spagnolo per Sanchez e la premier finlandese Sanna Marin, oltre al commissario Ue per l’Economia, Paolo Gentiloni. Sul tavolo i temi sull’agenda del vertice Ue, tra i quali il nodo sullo stop ai motori a scoppio dal 2035, che i Socialisti discuteranno anche alla presenza del vicepresidente esecutivo della Commissione europea Frans Timmermans.
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24 Marzo 2023, 07:54