PALERMO – Dopo gli anni del grande buio si intravedono segnali di ripresa per le piccole e medie imprese siciliane. Anche se il fatturato rimane al di sotto dei dati del 2007, all’inizio della crisi. Eppure, qualcosa si muove e timidi indicatori di ottimismo si intravedono nella fotografia dell’economia meridionale scattata nella 4°edizione del Rapporto PMI Mezzogiorno, a cura di Confindustria e Cerved, con la collaborazione di SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, che fa il punto sulle caratteristiche e sull’andamento di un campione di imprese – le PMI di capitali tra 10 e 250 addetti – rappresentativo del tessuto imprenditoriale meridionale. un campione, di circa 26 mila imprese, che vanta un fatturato di tutto rispetto (oltre 130 miliardi di euro) e un valore aggiunto di quasi 30 miliardi di euro: da sole, dunque, valgono poco meno del 10% del PIL meridionale.
Secondo lo studio, le PMI meridionali tornano ad investire. Ma potrebbero farlo in maniera ben più consistente grazie ad una crescente solidità finanziaria e patrimoniale. Il tessuto produttivo ha conti economici in ripresa e torna a popolarsi, ma soprattutto di imprese di piccolissime dimensioni, che faticano però a crescere.
Il principale segnale di svolta viene dagli investimenti: dopo una fase di forte contrazione, accelerano e crescono in tutte le regioni meridionali. Tra 2015 e 2016 gli investimenti materiali lordi delle PMI meridionali aumentano dal 5,9% delle immobilizzazioni materiali all’8,5%, superando la media nazionale (7,8%). Ancora meglio fanno le imprese industriali, i cui investimenti superano il 10% delle immobilizzazioni in Campania, Puglia e Sicilia. Nell’Isola l’incremento degli investimenti nel 2016 è stato dell’8,6% per le pmi e del 10% per le pmi industriali
In compenso, però il fatturato delle pmi siciliane, cresciuto nell’annata 2016-2017 dell’1,8, resta al di sotto dei dati 2007 (-2,9 per cento). Analogo l’andamento del valore aggiunto, che cresce negli ultimi due anni presi in considerazione dallo studio ma rimanendo al di sotto dei valori pre-crisi. I segnali di miglioramento più incoraggianti per il fatturato si registrano in Sicilia tra le pmi dell’industria. E un altro indicatore che fa ben sperare che i tempi più oscuri siano passati è quello dei fallimenti: il numero di PMI uscite dal mercato nel Sud è infatti tornato su livelli fisiologici, con netti cali di fallimenti (-25% tra 2016 e 2017), di procedure concorsuali (-18%) e di chiusure volontarie (-26%). In Sicilia il calo nell’ultimo anno è stato nettissimo, con un 42 per cento in meno di fallimenti e un 36.9 per cento di pmi messe in liquidazione.